"E' cieca, niente Spid alle Poste". Lei minaccia denunce e ottiene l'identità

Ancona, la disavventura di un’impiegata in Regione: "La direttrice mi ha detto che non aveva tempo da perdere e avevo bisogno di un tutore"

Roberta Luzietti, 52 anni, non vedente

Roberta Luzietti, 52 anni, non vedente

Ancona, 31 dicembre 2020 - "Adesso come fa per confermare la mail e il cellulare? Lei non vede, aspetti che sento la direttrice". È iniziata così, con un ostacolo, quello del buonsenso e della mancanza di accoglienza ad un servizio a cui aveva diritto, la procedura di attivazione dello Spid, l’identità digitale, per una non vedente di 52 anni. Martedì mattina la donna si è recata con una accompagnatrice alle poste centrali di piazza XXIV Maggio e dopo aver fatto la fila senza usufruire di una corsia preferenziale (pur potendo) perché disabile, si è sentita dire che lo sportello non poteva attivarle nulla perché non vedente e quindi non poteva verificare lei stessa i dati inseriti.

"La direttrice di quella sede – racconta Roberta Luzietti, anconetana, centralinista in Regione – mi ha risposto che dovevo rivolgermi all’Inps e farmi nominare un tutore e far gestire da questo tutte le procedure. Sono rimasta allibita da tali considerazioni. Io non vedo dalla nascita ma non sono interdetta che ho bisogno di un tutore. Sono capace di intendere e di volere".

A porsi dei dubbi è stata inizialmente la dipendente allo sportello. "Ero con la mia accompagnatrice, una mia amica - prosegue la 52enne -, che mi aiuta negli spostamenti. Sono andata tranquilla perché mio marito, anche lui è non vedente, aveva fatto lo Spid nei giorni scorsi, sempre alle poste e non aveva avuto nessun problema. L’impiegata ha inserito i miei dati ma quando è arrivato il momento di confermare sul tablet le credenziali inserite, dovevo solo fare una spunta su un riquadro, mi ha detto adesso lei come fa che non vede? Poi ha chiamato la direttrice che mi ha detto "non possiamo rilasciarle lo Spid perché è non vedente".

Ho provato a spiegare che altri come me lo avevano fatto e che per mettere la spunta bastava che la mia accompagnatrice mi indicasse il riquadro leggendo lei per me che i dati erano tutti giusti ma non c’è stato verso. Ho provato a suggerire di chiamare l’Unione Ciechi fornendo il contatto con il presidente che consoce la legge in materia e poteva rassicurare la direttrice ma mi ha risposto che non aveva tempo da perdere. A quel punto ho detto che avrei fatto una denuncia in merito.

Quando la direttrice l’ha sentito ha detto all’impiegata di procedere e in pochi minuti mi hanno attivato lo Spid. Passi l’impiegata che poteva non sapere, ma chi dirige un ufficio dovrebbe essere informato e non trattare le persone così". Luzietti ha riferito l’episodio al presidente dell’Uici di Ancona, unione italiana ciechi. "Sono esterrefatto - dice Andrea Cionna – posso capire lo smarrimento della dipendente ma da un funzionario no, scriverò alle poste. Se avessimo bisogno di un tutore allora noi non vedenti non potremmo nemmeno votare. Tra l’altro lo Spid alle poste è l’unico sistema di attivazione per i ciechi".