Strage di Corinaldo, i genitori di Emma Fabini al sindaco. "Come fa a dirsi sereno?"

Lettera a Principi in risposta all’intervista che, nei giorni scorsi, il primo cittadino del borgo gorettiano aveva rilasciato a Rai2

I funerali di Emma Fabini (nel riquadro)

I funerali di Emma Fabini (nel riquadro)

Senigallia, 13 giugno 2019 - Fazio Fabini e Angela Tempesta i genitori di Emma, la 14enne di Senigallia deceduta la notte tra il 7 e l’8 dicembre nella strage della Lanterna Azzurra Clubbing (FOTO), hanno consegnato agli organi di stampa, attraverso il loro legale Luca Pancotti, una lettera indirizzata al sindaco di Corinaldo (Acona) Matteo Principi in risposta all’intervista che, nei giorni scorsi, il primo cittadino del borgo gorettiano aveva rilasciato a Rai2.

«Circa sei mesi fa, come premio per i meritevoli risultati scolastici, abbiamo concesso a nostra figlia Emma il permesso di passare una serata nel locale Lanterna Azzurra, situato nel territorio di Corinaldo, paese di cui Lei è sindaco – scrivono - Il permesso è stato dato come giusta ricompensa per il suo esemplare comportamento. Ebbene da quella serata nostra figlia, così come altri quattro ragazzi ed una giovane mamma, non è più tornata. Da allora sei famiglie vivono nella disperazione, con il ricordo dei loro figli che meritavano di vivere la propria vita e di non vederla stroncare da questa assurda tragedia. Ora leggiamo le interviste che lei ha rilasciato, nelle quali si dichiara sereno - beato lei - e tranquillo per il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori. A noi francamente questa posizione sembra irrispettosa delle vittime e del dolore delle loro famiglie. Aspetti almeno che sia la magistratura a svolgere il proprio lavoro. Lei invece già si auto-assolve, affermando di essere un politico che semplicemente ha messo per ultimo la propria firma su un documento, autorizzando l’agibilità di una struttura all’interno della quale, almeno secondo i periti del Tribunale, c’erano tante, troppe irregolarità nelle procedure autorizzatorie e nella gestione della sicurezza".

Asia Nasoni
Asia Nasoni

"Afferma anche che sono i tecnici a svolgere questo compito di controllo e che Lei di questi tecnici ha piena fiducia – proseguono - Se Lei abbia una qualche responsabilità penale o civile in questa tragedia saranno i giudici a stabilirlo, ma da un punto di vista umano, ci permetta Signor Sindaco, Lei ha mostrato una sensibilità inadeguata alla funzione e ruolo da Lei ricoperto. Sarebbe stato sufficiente esternare la sua vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e chiudersi in un silenzio rispettoso. Riteniamo che avrebbe dovuto pensare a quelle giovani vittime o a qualsiasi altro adolescente, parente, amico, conoscente che avrebbe potuto trovarsi lì; ne’ possiamo immaginare che Lei appartenga a quella schiera di persone che, conoscendo le reali condizioni della Lanterna Azzurra, si sono vantate di non mandare i propri figli in un locale sporco, vecchio e fatiscente. In conclusione la salutiamo, Signor Sindaco augurandole di poter convivere con la sua coscienza che nessun Tribunale potrà assolvere. Ricordandole che il politico è una persona eletta, cioè che si eleva sulla comunità che lo elegge, Le auguriamo di dimostrarsi in grado di svolgere questo ruolo, rappresentando degnamente il paese di Corinaldo».