Strage di Corinaldo, processo fermo. Spunta pure il rischio prescrizione

Un difetto procedurale sulla società che gestiva la Lanterna Azzurra fa slittare l’udienza di tre mesi

Ancona, 26 luglio 2022 - Il processo cosiddetto bis davanti al Tribunale di Ancona sulle responsabilità di amministratori pubblici, tecnici, gestori per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in cui 5 adolescenti e una mamma di 39 anni, morirono schiacciati nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 dopo lo spruzzo di una sostanza urticante, si ferma tre mesi per un difetto procedurale. Riguarda la società Magic srl, che gestiva il locale, per la quale dovrà essere ripetuta la notifica dell’udienza preliminare perché quella precedente ieri è stata dichiarata nulla dalla giudice Francesca Pizii dopo un’eccezione presentata in aula, dal difensore, l’avvocato Riccardo Leonardi (rappresentato dall’avv. Emanuele Censori). La Magic non si era costituita davanti al giudice, nominando un difensore, e nonostante questo il gup aveva proceduto al rinvio a giudizio, mentre avrebbe dovuto nominare un avvocato d’ufficio e procedere in contumacia. Un errore procedurale che farà ora uscire momentaneamente la società dal processo per farla poi rientrare una volta definito l’iter correttamente. La giudice ha fissato l’udienza al prossimo 28 ottobre, alle 10. Per quella data la posizione della Magic sarà stata definita e si procederà anche allo scioglimento delle questioni preliminari, sollevate nell’udienza precedente dalle difese dei 9 imputati relative alla nullità delle perizie tecniche irripetibili conferite dalla Procura nel dicembre 2018 (quando i nove non erano ancora indagati) a due consulenti tecnici per analizzare l’interno della discoteca.

Il processo bis deve accertare le responsabilità di chi doveva garantire e di chi doveva accertare le condizioni di sicurezza del locale. Sotto accusa ci sono la commissione di vigilanza, presieduta dall’ex sindaco di Corinaldo Matteo Princip, due ingegneri, un socio della Magic srl, e la società stessa. I reati contestati, a vario titolo, sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Ieri il pm Gubinelli è intervenuto in aula chiedendo che nell’udienza del 28 ottobre si possa dare avvio anche all’istruttoria perché "si tratta di reati colposo e siamo al limite prescrizione".

"Come avvocati delle parti civili e delle parti offese – ha commentato il legale Irene Ciani, che tutela la famiglia di Benedetta Vitali, una delle vittime minorenni alla Lanterna Azzurra – riteniamo che questa sia una battuta di arresto che rallenta i tempi processuali, siamo preoccupati che il 28 ottobre poi non riusciremo a partire con l’istruttoria, ma faremo tutto quello che possiamo per l’accelerazione dei tempi. Rischio prescrizione? Sono convinta che tutta la macchina accelererà il più possibile, in primis il giudice, per arrivare ad una condanna nei tempi tecnici necessari".