Stupro Ancona, violentata per mesi. La ragazza. "Ho rischiato di finire come Pamela"

Il racconto choc della 22enne: i miei genitori non ne sanno nulla

Il nigeriano Isaac Adetifa Adejofu è finito in cella

Il nigeriano Isaac Adetifa Adejofu è finito in cella

Ancona, 12 novembre 2018 - Poteva essere un’altra Pamela e un’altra Desirée, morta come loro, indifesa per colpa della droga. Lo ha lasciato intendere lei stessa, la 22enne caduta nelle mani del nigeriano Saax Adetifa Adejoju (VIDEO), 36 anni, arrestato dalla squadra mobile mercoledì scorso per violenza sessuale continuata e aggravata dalla minorata difesa e cessione di stupefacenti aggravata dallo scambio sessuale. La giovane, trovata nell’appartamento tugurio di via Pergolesi, lo ha detto alle poliziotte della sezione Reati contro la violenza di genere e crimini d’odio che l’hanno aiutata a capire cosa le era successo e che fine poteva fare.

IL COMMENTO L'incubo diffuso di Beppe Boni

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«Senza di voi non ce l’avrei mai fatta ad uscire da questo incubo – ha detto la 22enne – non avrei mai trovato il coraggio. Sarei potuta morire per la droga (VIDEO). Ora voglio smettere, voglio tagliare con questo mondo. Non me ne sono resa conto».

La polizia l’aveva trovata nel letto del nigeriano, dove aveva passato la notte, stordita ancora dalla droga. Più tardi la confessione choc: «Mi ha violentato almeno 15 volte in tre mesi». Ai familiari, persone per bene, non ha raccontato ancora nulla e nemmeno al lavoro dove, dopo gli accertamenti fatti in ospedale, è tornata regolarmente. Nel baratro della droga è caduta un anno fa. Sarebbe stato il fidanzato di allora ad aprirle le porte di un mondo che poteva diventare la sua tomba.

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L’ha portata in quella casa dove ha conosciuto il nigeriano, con il permesso di soggiorno scaduto, che nel suo ambiente si faceva chiamare «il boss». Lui, sin dal primo controllo della polizia, quello di martedì mattina, per un servizio antidroga che ancora non aveva nulla a che fare con l’orrore scoperto dopo, aveva assunto l’atteggiamento della vittima. In un video girato dagli agenti (VIDEO), dopo la perquisizione nell’appartamento occupato abusivamente insieme ad altri 7 connazionali, senza luce e acqua, dove vivevano nella sporcizia e in condizioni igieniche disastrose, si sente mentre si rivolge agli agenti e dice: «Ce l’avete con me perché sono negro».

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La stessa frase l’avrebbe ripetuta anche al momento dell’arresto per violenza sessuale. Martedì inizialmente era finito in manette per resistenza e lesioni (quando ha scagliato il pitbull contro un agente dell’antidroga). Poi era stato rimesso in libertà.