Sulla loro pelle Abitazioni sporche e senza biancheria

Ma la società incassava regolarmente tanto da permettersi acquisti di lusso tra auto e orologi.

Sulla loro pelle  Abitazioni sporche  e senza biancheria

Sulla loro pelle Abitazioni sporche e senza biancheria

I richiedenti asilo vivevano in appartamenti sporchi, inospitali, senza biancheria, stoviglie e cibo garantito che al contrario dovevano acquistare con i pochi soldi del ‘Pocket money’. Intanto i vertici della cooperativa umbra avrebbero incassato sia i soldi dei migranti in realtà non ospitati nei Cas di Ancona e lucrato sulle risorse da mettere a disposizione del servizio. Nei 29,52 euro (la somma può variare a seconda del ribasso del singolo bando di gara) incassati giornalmente per ogni singolo migrante oltre agli stipendi dei responsabili e del personale dovrebbe rientrare tutta la spesa dedicata all’accoglienza diffusa nelle case prese in affitto. L’indagine coordinata dalla Procura dorica dovrà appurare anche questo punto focale. Per anni questa condotta ha consentito ai vertici della società perugina e ad alcuni dipendenti (la differenza delle posizioni andrà valutata bene) di guadagnare considerevoli somme di denaro, immediatamente re-investite. Macchine potenti, supercar piuttosto da decine e decine di migliaia di euro, orologi di estremo valore, così come tanti accessori di lusso. L’esempio plastico di come per alcune società del settore la questione dei migranti diventi davvero un business. Un’onta per tutte quelle organizzazioni, la stragrande maggioranza, che fanno le cose per bene, seguendo i dettami della legge e gli accordi con le prefetture per raggiungere un obiettivo primario: l’accoglienza dei richiedenti asilo nel modo più umano e giusto possibile. Gli inquirenti della squadra mobile di Ancona, in collaborazione coi colleghi umbri, hanno raccolto tutto nel fascicolo d’indagine, nero su bianco, comprese le condizioni di alcuni appartamenti in città, posti sotto sequestro. Molti richiedenti asilo hanno segnalato, subito dopo il loro arrivo, come le case fossero sporche, maleodoranti, sprovviste degli accessori più importanti, comprese le lenzuola e gli asciugamani. Dettagli forse, ma fondamentali per individuare il livello di qualità del servizio offerto. Il cibo consegnato, compreso quello fresco, era insufficiente e spesso deteriorato e scaduto. I migranti sentivano un generale senso di abbandono da parte della cooperativa.