"Sulle infrastrutture delle Marche che fine ha fatto la Regione?"

"Le segreterie regionali Filt Cgil Fit Cisl e Uil Trasporti esprimono forte preoccupazione per quanto riguarda le infrastrutture marchigiane. Nonostante da tempo stiano sollecitando incontri sia istituzionali che con gli amministratori di Porto e Autorità di Sistema Portuale, ad oggi registrano la totale mancanza di interlocuzione da entrambe le parti. Il cambio al vertice di Ancona International Airport e le successive notizie apparse sulla stampa dell’intenzione del fondo Njord Partners di vendere le proprie quote azionarie, che vanno a sommarsi ad una situazione congiunturale già estremamente pesante (crisi energetica, rincari delle materie prime e riduzione dei voli), non fanno altro che aggravare le preoccupazioni che sembrano essere esclusivamente appannaggio del mondo sindacale e non trovano riscontro in alcun dibattito politico che provi a disegnare una prospettiva concreta. Tali criticità, se non immediatamente gestite, rischiano di esplodere nel prossimo autunno, aggravando la già fragile economia marchigiana con perdita di posti di lavoro ed infrastrutture importanti.

Quanto rappresentato va ad incidere negativamente anche sulle potenzialità dell’aeroporto mettendo ancor più a rischio un eventuale investimento di Amazon sul nostro territorio. Anche sul fronte porto si registra un immobilismo della nuova governance: le richieste sindacali non hanno ricevuto riscontri soprattutto in merito al rafforzamento della pianta organica della Adsp al fine di poter dare attuazione agli ambiziosi progetti del Pnrr. Il sindacato è inoltre ancora in attesa di conoscere gli esiti sull’individuazione della Zes (Zona Economica Speciale) fondamentale per lo sviluppo e il rilancio del territorio marchigiano.

In merito al Trasporto Ferroviario le Ooss chiedono di accelerare il processo di velocizzazione e potenziamento della linea adriatica e di dare priorità ai progetti già finanziati, senza distogliervi attenzione, puntando a completare lavori quali: il raddoppio della tratta marchigiana della Orte Falconara e il Lungomare Nord di Ancona indispensabile per l’ultimo miglio, ovvero la bretella di ingresso e uscita dal Porto. Le OOSS ribadiscono l’importanza dei temi descritti e l’urgenza di aprire un confronto serrato e pragmatico con la regione Marche, per evitare crisi occupazionali e perdita di opportunità di sviluppo che si tradurrebbero in un ulteriore isolamento del territorio".