Suonò per l’Italia in una Roma deserta Stasera Jacopo nella sua Agugliano

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di Raimondo Montesi

Una "star per caso" ad Agugliano. Il suo nome è Jacopo Mastrangelo, ventun’anni, chitarrista. Molti, forse, non ricorderanno il suo nome, ma sicuramente avranno in mente l’immagine di un ragazzo che suonava l’inno d’Italia con alle spalle una piazza Navona deserta. Eravamo in pieno lockdown e lui, Jacopo Mastrangelo, emozionò l’Italia intera. Continuò a farlo con esibizioni alla Jimi Hendrix, da un terrazzino nel cuore di Roma, conquistano prima i social, poi i media locali e nazionali. Nell’era di internet si fa presto a diventare famosi. Il suo canale Youtube ha centinaia di migliaia di visualizzazioni e sulle piattaforme online si possono anche ascoltare le sue registrazioni. Parliamo di un chitarrista autodidatta, "accompagnato" nel mondo della musica dal padre, un commercialista con la passione per le sette note. Mastrangelo ha spiegato che in quel periodo era diventata quasi una moda uscire sui balconi e fare qualcosa di "simbolico", nel segno della speranza. Lui scelse di prendere la chitarra e suonare, ispirandosi al già citato Jimi Hendrix, per la precisione alla sua "cover" dell’inno americano fatta a Woodstock. Le esibizioni sul terrazzino commossero a tal punto i pochi passanti e milioni di spettatori a casa e sul web che insieme al padre Jacopo decise di fare una cosa più "sistematica", interpretando brani italiani. All’epoca il giovane chitarrista stava preparando gli esami di maturità da casa, e mai avrebbe pensato di diventare celebre per quello che ai suoi occhi era solo un modo di aiutare gli altri, regalandogli una "sorpresa" musicale, e qualche momento di gioia. Ma probabilmente sarà lui stesso a spiegare al pubblico di Agugliano cosa lo ha spinto a uscire su quel terrazzino con la chitarra in mano. La serata odierna, organizzata dal Comune e da "La Guglia", avrà inizio alle 21.15 con la Banda di Polverigi, che partendo da piazza Vittorio Emanuele II suonerà fino a raggiungere il teatro, dove continuerà a esibirsi su un palco, sotto l’attenta guida di Roberto Gazzani. La banda, che conta circa 40 elementi, è stata fondata nel 1901 da monsignor Ragnini con scopo aggregativo, educativo e culturale a favore dei giovani del paese (ancora oggi l’età media è di circa 25 anni). Al termine del concerto, Mastrangelo proporrà canzoni italiane molto note, i cui testi, spesso vere e proprie poesie, saranno letti prima da Gianni Balercia, in alternanza tra musica e voce.