Surroghe, il prefetto "blocca" il sindaco Pirani

Lettera all’Amministrazione comunale nella quale, di fatto, si boccia il ricorso al regio decreto in Consiglio. Il primo cittadini tira dritto

Surroghe, il prefetto "blocca" il sindaco Pirani

Il primo cittadino Francesco Pirani

Sul caso Osimo adesso ci ha messo le mani anche il prefetto Saverio Ordine. Venerdì ha inviato una lettera al Comune dopo l’esposto delle minoranze sull’attuazione, ritenuta illegittima, del regio decreto del !915 per aprire i lavori del Consiglio comunale lo scorso venerdì 13. Nell’ambito della leale collaborazione tra enti sovraordinati e su spinta dell’esposto stesso, il prefetto ha esaminato il caso e ‘consigliato’ a sindaco e maggioranza di non far uso del decreto risalente alla Prima Guerra mondiale. Il municipio infatti, sempre su detta del Prefetto, ha già il suo statuto che regola le attività del civico consesso (e che non prevede sedute in seconda convocazione) e dunque il ricorso a quel decreto non sarebbe utile né corretto. Un parere che indicherebbe al sindaco Francesco Pirani, di conseguenza, la strada da percorrere: fermarsi e ritrattare quanto fatto.

Durante quel consiglio, dove di fatto il numero legale non c’era, sono state approvate le surroghe di tre consiglieri che quindi, in teoria e con buonsenso, non potranno votare atti "legittimi" da qui in avanti.

Il sindaco dovrebbe quindi valutare l’autotutela, cioè ammettere l’errore di aver deliberato tornando in Consiglio comunale e revocare quanto fatto. Il Prefetto, di certo, non può annullare le delibere che possono essere cancellate solo dal Consiglio riconvocato o dal Tar in caso appunto di esposto, ma allo stesso tempo "suggerisce" di valutare attentamente la normativa anche ai fini di considerare l’annullamento degli atti delle surroghe. E’ presumibile che l’eventuale decisione del Tar terrà conto dell’espressione del Prefetto, così come dovrebbe fare il primo cittadino.

Lo stesso sindaco però, oggi, sembra minimizzare dicendo: "La Prefettura ha ravvisato che ci sono le condizioni per procedere con il ricorso e rimette al Tar la decisione. Il tribunale sarà a pronunciarsi sull’oggetto dell’esposto (legittimo peraltro, ne prendiamo atto). Noi andiamo avanti. Entro il mese convocheremo il prossimo Consiglio comunale".

Il consigliere del Pd Simone Pugnaloni, come tutta la coalizione di centrosinistra, attende di leggere la lettera e afferma: "Ho provato a fare richiesta di accesso agli atti ma mi è stato negato". Il capogruppo del Pd Paola Andreoni intanto dice: "L’incredibile, incresciosa, vicenda dell’attuale Amministrazione comunale, tra le tante stranezze e cose incomprensibili, evidenzia una contraddizione di fondo. Si tratta dell’incongruenza che deriva dal fatto che le cosiddette Liste civiche da sempre, che con i loro esponenti disertano le sedute del Consiglio, dall’altro restano ai propri posti nella Giunta Pirani a governare assieme al sindaco e saldo al suo posto il presidente del Consiglio. Resta difficile comprendere come da un lato contestano e dall’altro fanno parte della Giunta guidata da quest’ultimo".

Silvia Santini