Sversamento nell’Esino, scatta l’allarme

L’Esinante è diventato marrone-nero e si è poi riversato nel fiume. Si tratterebbe del residuo del processo per la produzione di biogas

Sversamento nell’Esino, scatta l’allarme

Sversamento nell’Esino, scatta l’allarme

Una marea nera che scende sul torrente e crea una schiuma bianca che invade tutta la superficie. I residenti della zona vicina all’abbazia di Sant’Elena e dell’Esinante lanciano l’allarme e arrivano subito carabinieri forestali e Arpam per le analisi e gli accertamenti del caso. I militari della stazione carabinieri forestali di Genga-Frasassi ieri mattina sono intervenuti in località Certine nel Comune di Serra San Quirico. I cittadini del posto segnalavano uno scarico illecito di rifiuti liquidi che ha contaminato il torrente Esinante colorandone le acque di nero-marrone scuro. Sono state numerose ieri mattina le segnalazioni alle forze dell’ordine provenienti da cittadini allarmati dall’evento. Lo scarico è stato interrotto nella tarda mattinata ma ingente è stata la quantità di liquame, probabilmente digestato, sversato nel torrente e poi nel fiume Esino. Sono in corso accertamenti per verificare natura dello scarico nell’Esinante ed eventuali responsabilità, ma si tratterebbe del digestato (residuo del processo di digestione anaerobica) di un impianto per la produzione di biogas versato nel corso d’acqua dai gestori di un’azienda agricola-allevamento che si trova alcuni chilometri più a monte. Un’azienda che acquisterebbe letame anche dagli allevatori vicini per alimentare la centrale che produce biogas. I cittadini avrebbero segnalato anche il forte odore di quella sostanza he proveniva dal torrente Esinante, pensando subito al prodotto di scarto di un allevamento di suini o polli.

I tecnici dell’Arpam di Ancona insieme ai carabinieri forestali dopo un controllo visivo della sostanza e del corso d’acqua hanno prelevato ieri mattina dei campioni di acqua e nei prossimi giorni si scoprirà la vera natura dell’inquinamento che potrebbe aver causato danni importanti all’ecosistema fluviale e non solo. Il proprietario dell’azienda agricola nel caso in cui verranno accertate le sue responsabilità di natura colposa o dolosa, sarà chiamato a risponderne. Resta da sottolineare anche l’importanza dell’intervento dei cittadini- sentinelle i quali non appena si sono accorti dello sversamento non hanno esitato a segnalare l’inquinamento in atto arrivato anche ad Angeli di Rosora allertando gli organismi di controllo preposti. Purtroppo non si tratta della prima volta che viene scoperto lo scarico di digestato o comunque di rifiuti nel fiume Esino e nei suoi torrenti.