Tangenti in Regione Marche per 20mila euro, ecco i messaggi in codice

Le intercettazioni telefoniche con gli imprenditori che Euro Lucidi favoriva nelle gare d’appalto pilotate. Tra i regali anche legna da ardere fino a 75 quintali, pranzi, l’auto e le sue spese, la festa di laurea della figlia e anche denaro

Le indagini dei carabinieri della Forestale sono cominciate un anno fa

Le indagini dei carabinieri della Forestale sono cominciate un anno fa

Ancona, 16 giugno 2022 - Quando c’era da pagare parlavano di "omaggio natalizio" che celava dietro una bustarella di denaro o beni materiali come l’olio d’oliva o la legna da ardere, acquisita fino a 75 quintali, dal 2018 al 2021, dalla ditta San Vicino di Castelbellino, intestata al figlio di uno dei sette imprenditori inquisiti, Enrico Cesaroni.

Tre anni di legna gratis che Euro Lucidi, geometra, 63 anni, ritirava e che avrebbe anche rivenduto ad altri. Nel periodo di indagine i carabinieri forestali di Ancona hanno contato almeno cinque carichi per un valore di 1.125 euro. Al telefono il funzionario regionale lo chiamavano "capo". Scavando nell’ordinanza delle misure cautelari emesse dal gip e dai verbali di perquisizione dell’operazione dei carabinieri forestali denominata "Mystic River" emergono dettagli dopo gli otto arresti eseguiti all’alba di martedì sul presunto giro di tangenti per pilotare gare di appalto pubbliche e affidare i lavori ad imprese amiche per interventi lungo i fiumi marchigiani mirati alla manutenzione idraulica con il relativo taglio della vegetazione per ricavarne biomasse combustibili.

Il funzionario Lucidi, l’unico degli otto che è finito in carcere, avrebbe beneficiato tra denaro incassato, servizi e beni ricevuti, di un provento corruttivo di almeno 20mila euro. Tra questi rientra anche la festa di laurea della figlia, fatta il 16 luglio del 2021, in un locale di Senigallia. Era stata pagata 735 euro, con una fattura mascherata, dagli imprenditori Mariotti, perché come dicitura per motivare le spese sarebbe stato indicato 46 pasti per gli operai al prezzo fisso di 16 euro l’uno. Lucidi si sarebbe fatto pagare dai Mariotti anche le riparazioni di un motorino e di una vettura danneggiate dalla figlia, 462 euro, e anche il servizio di estrapolazione dati del suo cellulare ad un altro. E ancora 23 pasti consumati in un ristorante Fano, fino a dicembre scorso, per un importo di 919 euro. Il funzionario aveva in utilizzo un Caddy Volkswagen dotato di telepass, la polizia assicurativa e i carburanti tutti a libro paga della Mariotti Costruzioni, per una spesa di oltre 11mila euro. Anche la vernice acquistata in una ferramenta per uso privato l’ha pagata l’imprenditore di Arcevia, un importo di poco più di 100 euro.

Stando alle accuse contestate il funzionario si sarebbe fatto ben capire che dietro le gare pilotate lui doveva guadagnarci qualcosa ed ecco che in una intercettazione a colloquio con un imprenditore (tra quelli indagati a piede libero) gli dice "chi bello vuole apparire un poco deve soffrire" e cita la frase "no fiori ma opere di bene" facendo intendere che preferiva le utilità al denaro viste le difficoltà del suo interlocutore a fare prelievi alti. Per gli scambi di denaro non avrebbe usato mai il suo ufficio a Pesaro, dove Lucidi ricopriva il ruolo di funzionario tecnico specialista nel settore della tutela del territorio e gestione del patrimonio della Regione, ma almeno in una occasione si sarebbe incontrato al parcheggio dell’Ikea, a Camerano, con l’imprenditore ascolano Matteo Rozzi della DueZeta Srl, per incassare 2mila euro.

Il funzionario regionale e i sette imprenditori sono accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata ai danni della Regione Marche, falso e rivelazione di segreto di ufficio commessi da pubblico ufficiale. Le stesse accuse sono mosse a 16 indagati a piede libero tra i quali spiccano altri 4 dipendenti regionali, due a Pesaro e due ad Ascoli Piceno.