Tanti ospiti internazionali e di qualità "Le formule da show televisivo viste da altre parti non ci interessano"

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Poesia e ‘cronaca’ di solito non vanno molto d’accordo. Ma ci sono eccezioni, soprattutto in periodi ‘eccezionali’ (non nel senso positivo del termine). Ecco così che Luigi Socci, uno dei due direttori artistici del Festival internazionale di poesia totale ‘La Punta della Lingua’ ha l’idea di mettere uno di fronte all’altro due poeti: il russo Sergej Gandlevskij, già un classico, e l’ucraino Boris Chersonskij, più giovane, ma già affermato. "Protagonista sarà la poesia di qualità, ma sentiremo qualcosa anche sulla guerra. Gandlevskij è un’istituzione, Chersonskij, russofono, è un esule tra Italia e Germania, in attesa di tornare a Odessa. Dopo due anni di pandemia questa è l’edizione in cui ci sono più ospiti internazionali. C’è anche molto teatro, con ben quattro spettacoli". Quello dorico è un evento speciale, "diverso dagli altri, simili a show televisivi". Socci cita la ‘poesia visiva’, la ‘video poesia’, la poesia ‘ludica’ e quella ‘giocosa’. Il manifesto "suggerisce confronto e dialogo, non solo comunicazione". In effetti ‘La Punta della Lingua’ è una rassegna eclettica, capace di passare dagli intensi versi di due grandi poetesse come Carol Ann Duffy (già Poet Laureate del Regno Unito) e Liz Lochhead (già Makar – Scottish national poet) ai laboratori per bambini. Socci aggiunge che c’è molto spazio per la poesia marchigiana. Essendo ad Ancona il primo nome che viene in mente è Franco Scataglini, al quale sono dedicate varie iniziative. C’è la passeggiata nel Parco del Cardeto, a lui intitolato (‘M’hai lasciato un giardì’); c’è il Premio Franco Scataglini ‘La poesia che si vede’, originale concorso di videopoesia, e soprattutto c’è la presentazione della sua opera omnia raccolta nel volume ‘Tutte le poesie’ (Quodlibet edizioni). Nell’occasione interverranno il curatore Paolo Canettieri e Valerio Cuccaroni, l’altro direttore artistico del festival. Una presentazione in grande stile sarà fatta anche ad Ancona, per volontà dell’assessore alla cultura Paolo Marasca, che loda il festival, capace di "mettere la città al centro del panorama nazionale, di esplorare i linguaggi della contemporaneità e di permettere l’incontro tra tante persone".

Raimondo Montesi