
Un migliiaio di persone alla stadio di Corinaldo per i funerali del 34enne Perugini morto nello schianto contro un’auto con la moto
Lorenzo era di tutti. La folla silenziosa si sta avviando allo stadio comunale del borgo ‘Nicola Saccinto’ di Corinaldo per l’ultimo saluto a Lorenzo Perugini, 34 anni ad agosto, morto domenica scorsa in seguito a un incidente stradale con la sua motocicletta al Brugnetto di Senigallia. Venerdì sera, una lunga processione scende gli scalini dello stadio, quelli che vanno dalle tribune al campo, poi il manto erboso, attorniato, lato tribuna, da alcuni striscioni tra cui "Sei amico, sei festa, sei Peru", la maglia del Milan, la sua squadra del cuore, quelle del Corinaldo Calcio e del Barbara con le quali aveva giocato, una sciarpa del Corinaldo Calcio a 5, tifoso, la tuta della Honda e la bandiera del Motoclub di Corinaldo, perché la moto era una delle sue passioni più grandi.
Ci sono mille persone, di tutte le età, da ogni dove. Inizia la cerimonia, non è un rito religioso. C’è un pulpito, bianco, con la foto di Lorenzo, e su quel pulpito, a turno, si alternano Erica, amica di famiglia che guida la celebrazione, le sorelle, gli amici e le amiche. Il primo a prendere parola è il sindaco di Corinaldo, Gianni Aloisi: "Lorenzo era amico di mio figlio, e questo dolore lo sento anche come padre, oltre che come uomo. Lori era capace di trasformare la normalità in qualcosa di speciale". La parola passa a Erica, mentre ci sediamo, sotto un cielo terso che dà respiro. "Ora concentriamoci su quello che Lorenzo ha lasciato a ciascuno di noi".
Ed ecco la famiglia, poi gli amici, la loro voglia di condividerlo, perché "i ricordi non sono nostalgia, sono vita". "C’era una volta un bambino che amava il calcio, gli animali e l’antico Egitto, e si circondava sempre di amici - inizia Valentina, la sorella maggiore -. Quando aveva saputo che sarebbe arrivata una sorellina, aveva voluto scegliere lui il nome, Francesca, come Francesco, il suo migliore amico (morto anche lui per un tragico incidente sullo scooter a Senigallia a soli 17 anni, ndr). Aveva grandi sogni". "Ciao fratellone. Quel giorno, quando ci hanno detto dell’accaduto, non ci volevo credere - emozionata la sorella minore, Francesca, neo diplomata -. Ho trovato i tuoi appunti: ‘Questa vita è un viaggio e io sono partito portando con me solo valigie vuote da riempire. Day after day’".
"Sei sempre stato l’anima della festa. Nel dolore ci aggrappiamo alla tua energia e allegria", con la voce rotta dall’emozione, Maddalena, sua amica. "Grazie per averci fatto stare bene", lo ringrazia Tommaso. Le immagini, poi l’ultimo saluto affidato alle motociclette. "Accendiamo i motori per un’ultima sgassata per Lori". Filippo, uno dei suoi migliori amici, sale in sella alla moto da cross di Lori, le altre tutte intorno, gira la manetta, lo seguono tutti a ruota. Si alzano i palloncini bianchi e un brindisi per lui.
Alice Mazzarini