
Ieri l’inaugurazione dell’anno giudiziario con la relazione della presidente Concetta Anastasi "L’approccio all’intelligenza artificiale deve essere cauto e libero dai pregiudizi".
Anche il Tar, Tribunale amministrativo regionale per le Marche, ha inaugurato ieri mattina alla Loggia dei Mercanti l’anno giudiziario 2025 con la relazione della presidente Concetta Anastasi, che ha assunto l’incarico il 20 gennaio scorso raccogliendo il testimone da Giuseppe Daniele che a inizio anno ha lasciato il servizio. La presidente ha passato in rassegna molti aspetti relativi al 2024, parlando innanzitutto dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della normativa europea che ne regolamenta l’uso, specificando che "rimane rispettato il principio secondo cui l’uomo deve essere al centro dello sviluppo tecnologico" e che "l’approccio a questa nuova tecnologia non può che essere cauto, consapevole dei rischi, ma, nel contempo, anche libero da pregiudizi", chiarendo dunque che l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituirsi al giudice. Quanto al contenzioso arretrato, la presidente Anastasi ha sottolineato i dati in miglioramento nel 2024 rispetto al 2023, con 1362 ricorso pendenti rispetto ai 1832 dell’anno precedente: "la fotografia statistica al 31 dicembre 2024 evidenzia, purtroppo, ancora la pendenza di 183 ricorsi ultradecennali, di cui 33 già fissati, e 406 ricorsi ultraquinquennali, di cui 94 già fissati". Sono dunque 589 in tutto i ricorsi pendenti ultradecennali e ultraquinquennali, che collocano il Tar Marche ai "primissimi posti della tristissima classifica dei Tar aventi più contenzioso arretrato a livello nazionale" e che rappresentano ancora "un notevole freno che preclude il conseguimento dei risultati performanti che si vorrebbero raggiungere". La relazione della presidente Anastasi s’è soffermata anche sui 603 ricorsi depositati nell’anno 2024: 72 riguardano contenzioso di stranieri (12%), 66 l’ottemperanza al giudicato, 46 l’edilizia (8%), 33 questioni ambientali, 14 l’urbanistica, 9 autorizzazioni e concessioni. Un solo ricorso in materia di informativa antimafia, un dato che "si presta a essere interpretato nel senso che la regione Marche, sotto il profilo dell’ordine pubblico, non sia molto infiltrata dalla criminalità di stampo mafioso, soprattutto se si tiene conto, in assenza ancora di statistiche ufficiali del ministero dell’interno relative all’anno 2024, che la stampa locale dà atto, in data 21 dicembre 2024, di una sola ulteriore informativa antimafia, emessa dal prefetto di Ascoli Piceno nei confronti di una ditta edile del Foggiano". Giuseppe Poli