
L’amministrazione Ghergo alle prese con i forti aumenti della Tari
E’ stato varato il piano di sconti per far fronte all’aumento del 16 per cento della tassa rifiuti che verrà portato in Consiglio comunale oggi pomeriggio a Fabriano. Gli assessori al Bilancio Pietro Marcolini e l’assessore alla Comunità Maurizio Serafini hanno incontrato le organizzazioni sindacali e stilato un protocollo di intesa proprio per la riduzione della Tari. L’amministrazione in pratica vuole mettere a disposizione, mediante contributi rivolti alla riduzione alla Tari per un totale di 120mila euro (80mila risorse da bilancio comunale e 40mila da quelle stabilite nel bilancio dell’anno scorso, derivanti dall’accordo sindacale relativo all’intervento in materia sociale), le parti concordano di destinare le risorse applicando criteri per i contributi secondo fasce Isee. Fino a ottomila e 265 euro riduzione del 70 per cento, già prevista nel regolamento Tari, oltre alla riduzione del 25 per cento prevista dal bonus sociale (meno 77,5 per cento), fino a 9mila e 530 euro riduzione del 50 (oltre a quella del 25 prevista dal bonus), da 12mila a 15mila meno 50 per cento, da 15mila a 18mila meno 10. Per gli over 80 si applica la riduzione ulteriore del 5 per cento su ogni fascia. Vengono confermate le agevolazioni, esenzione totale per associazioni senza scopo di lucro e per le nuove attività commerciali per i primi tre anni, riduzione del 70 per cento per famiglie con più di tre figli con Isee inferiore a 20mila euro. Le parti hanno concordato di lasciare a disposizione le risorse per cinquemila euro per l’agevolazione del trasporto anziani. L’opposizione insorge: "Non ci hanno nemmeno preso in considerazione per quanto riguarda le nostre proposte esposte in commissione. Il forte aumento della tassa ci sarà comunque. L’amministrazione comunale non conosce i problemi della città. Faremo una battaglia in Consiglio comunale per cercare di portare a casa il miglior risultato". La maggioranza ribadisce: "L’ipotizzato aumento della tassa sui rifiuti rappresenta la diretta conseguenza di un meccanismo definito a livello nazionale dall’Arera e applicato localmente dall’Ata. Le regole vigenti impongono che la tariffa copra integralmente i costi del servizio: nessun Comune può decidere di ignorare tali obblighi senza compromettere la tenuta del proprio bilancio. Nel caso di Fabriano, il costo complessivo per la gestione dei rifiuti ha superato i 6 milioni di euro, mentre la Tari ha generato finora entrate per circa 5 milioni. Questo ha prodotto un disavanzo strutturale di oltre un milione di euro, che non può essere ignorato né rinviato per non compromettere la tenuta del bilancio. Di fronte a questa realtà, l’Amministrazione ha scelto di intervenire nel rispetto delle regole".