Terremoto a novembre Niente stato di emergenza Le scuole danneggiate restano "ingessate"

L’assessore Manarini: "Abbiamo redatto le schede degli edifici lesionati ma tutto dipende dai fondi che lo Stato invierà". Il caso della Podesti.

Terremoto a novembre  Niente stato di emergenza  Le scuole danneggiate  restano "ingessate"

Terremoto a novembre Niente stato di emergenza Le scuole danneggiate restano "ingessate"

di Pierfrancesco Curzi

Senza l’esito della richiesta di Stato di Emergenza per il sisma del 9 novembre scorso, il futuro delle scuole anconetane lesionate è incerto. In particolare quello dell’edificio che fino al giorno prima delle due potenti scosse che hanno fatto tremare la città ha ospitato le medie Podesti di via Urbino. L’amministrazione comunale ha dato mandato agli esperti di approfondire lo studio sulle condizioni delle sedi scolastiche considerate inagibili nel novembre 2022 dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco. In particolare capire il grado delle lesioni riportate, un focus da cui dipende il destino di quei siti scolastici. Senza il riconoscimento dello Stato di Emergenza da parte del Governo, con conseguente ristoro per i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato del capoluogo di regione, nulla si muoverà sotto quel profilo: "Noi le nostre mosse le abbiamo compiute tutte _ spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici, Paolo Manarini _. Per quanto concerne le mie competenze, abbiamo redatto le schede degli edifici lesionati da inviare alla Regione che a sua volta ha inviato la richiesta. A questo punto lo studio tecnico c’è, ma tutto dipende dai fondi che lo Stato centrale invierà. Restiamo sulla scuola più importante come dimensioni e numero di alunni ospitati, le Podesti. Dobbiamo capire se sarà sufficiente effettuare un intervento di ripristino e di adeguamento della vulnerabilità sismica, che ovviamente ha un costo, oppure se le lesioni sono così profonde da rendere consigliabile la demolizione del plesso e la ricostruzione. Capisce bene che le cose cambierebbero radicalmente, nei costi e nei tempi di realizzazione".

Per quanto riguarda i costi si parla di una forchetta molto ampia che va dai 500mila euro per un intervento ‘blando’ fino a 7-8 milioni di euro per un nuovo progetto da edificare. I tempi sarebbero infinitamente più lunghi di conseguenza, mentre nell’opzione più morbida entro la prima metà del prossimo anno scolastico gli alunni potrebbero fare ritorno nel loro plesso originale. Gli studenti delle medie Podesti, circa 250, hanno ripreso subito le lezioni nelle aule vuote delle Tommaseo, in via Fanti, certo non dietro l’angolo, con tutti i disagi del caso. L’amministrazione però è stata in grado di salvare il loro anno scolastico così come quello degli alunni delle medie del Pinocchio e della scuola dell’infanzia 25 Aprile (altri 230 alunni nel complesso). Le famiglie però chiedono garanzie di poter tornare nella sede a due passi da via Giordano Bruno. Di questo passo non solo la possibilità di iniziare il prossimo anno didattico nella sede originale è quasi impossibile, il rischio è che la scuola di via Urbino, così come le altre due, possa tornare a disposizione tra almeno un paio di anni. L’unica buona notizia in ambito di edilizia scolastica, dopo la riapertura e l’adeguamento strutturale delle De Amicis di corso Amendola, è l’imminente sblocco del cantiere per i lavori alle Domenico Savio di via Torresi dopo un vero e proprio calvario.