Terremoto, lesionati gli Archi di Ancona: chiusa una parte

Il problema nella prima serie di arcate lato galleria. "Li avevamo sistemati, peccato. Speriamo non si debba fare un intervento invasivo"

Ancona, 16 novembre 2022 - Sospette lesioni strutturali, chiusa una parte del portico degli Archi. Così com’era accaduto nei giorni delle scosse dell’ottobre 2016, con la potente scossa della mattina del 30, anche dopo le due botte forti di mercoledì scorso sono emersi problemi di staticità in via Marconi.

La parte iniziale degli Archi, venendo dal centro, dove si sono verificate le lesioni
La parte iniziale degli Archi, venendo dal centro, dove si sono verificate le lesioni

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Il problema si è evidenziato nella prima serie di arcate, lato galleria San Martino, proprio davanti al Lazzaretto. I tecnici comunali dopo il sopralluogo dei giorni scorsi, hanno evidenziato il problema e chiesto che l’area in questione fosse transennata e inibita al transito pedonale. Di fatto due inferriate bloccano l’accesso a un tratto lungo una cinquantina di metri e dunque i pedoni sono costretti a passare all’esterno degli archi, lungo la strada dove il transito di veicoli è molto intenso. All’interno dei cinquanta metri ritenuti pericolosi si trovano alcuni condomini, ma anche negozi e attività commerciali, tra cui un ristorante. Per accedere nei condomini e in alcuni negozi è possibile usare gli ingressi posteriori su via Mamiani, ma non per tutti. una disdetta per chi lì abita e lavora, ma anche per l’amministrazione comunale che quella parte di arcate le aveva restaurate, recuperate e ritinteggiate facendo un gran bel lavoro.

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Intervento che potrebbe essere vanificato alle scosse telluriche e richiedere un nuovo supplemento di lavoro: "Per essere precisi il problema che abbiamo rilevato riguarda la parte interna delle arcate, ossia il soffitto dove si trovano i primi piani rialzati - spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici, Paolo Manarini -. In effetti avevamo sistemato bene quel tratto di Archi, peccato, ma speriamo non sia necessario un intervento molto oneroso e invasivo. La parte strutturale a rischio e da analizzare bene non è di nostra competenza, quel problema lo deve affrontare e risolvere il condominio di riferimento, ma è chiaro che dovendo eventualmente intervenire a livello strutturale, anche a noi toccherebbe rimettere mano a quel pezzo di Archi".

Sempre lungo la stessa fila di arcate, la prima, c’è un pezzo di portico che è rimasto intatto nel suo degrado e abbandono. Una questione di pochi archi dove il Comune non ha potuto effettuare l’intervento di recupero: "Siamo alle solite, si tratta di una competenza condominiale - aggiunge Manarini -. Lì hanno deciso di intervenire i condomini attraverso il bonus del 110%. Certo non è un bel vedere, tutti gli archi sistemati e ritinteggiati, via le scritte e gli atti vandalici, tranne in quelle poche decine di metri". Nell’ottobre del 2016 cedimenti a causa del sisma si erano verificati sia nella prima serie di archi che nella quarta.