"Terribile lavorare così a singhiozzo"

Migration

"Metterei una firma adesso per avere un’estate come nel 2020. Mai, nella mia esperienza di mezzo secolo alla guida del ristorante, ricordo una stagione bella e ricca di movimento come quella scorsa". Corrado Bilò, storico gestore dell’altrettanto storica trattoria La Moretta, nel cuore del ‘salotto buono’ della città, piazza del Plebiscito, di esperienza ne ha da vendere. Un’attività longeva come la sua ha avuto meno problemi di altre a sapersi gestire durante i 14 mesi della pandemia da Coronavirus: "L’esperienza, seppur dura, dello scorso anno non ha avuto un peso drammatico su di me e sulla mia attività – precisa Bilò – Ci sono stati due periodi, uno negativo quando ci è stato ordinato di chiudere e poi la riapertura estiva al contrario eccezionale. Posso dire di aver recuperato alla grande i mesi primaverili buttati. È stata una delle più belle estati della mia vita. Il movimento dello scorso anno è stato più unico che raro rispetto a tutti gli anni. Ovviamente, a fine agosto non mi aspettavo che tornasse il temporale, anzi ero convinto che ci saremmo tutti dimenticati della pandemia, invece siamo ricaduti nella disgrazia. Ora siamo di nuovo qui ad aspettare l’estate. Lavorare a singhiozzo, 6 mesi sì e altri 6 no, non va bene, molte imprese rischiano di saltare, ma io resto fiducioso".

Il titolare de La Moretta ha partecipato alla manifestazione assieme a decine di colleghi con in testa un obiettivo chiaro: "Pensavo si potesse riaprire attorno al 20 aprile, ma ben venga maggio, a patto che ci consentano di passare in zona bianca, dunque con la possibilità di stare aperti anche a cena. Facciano in fretta perché io mi sto avvicinando al mio tramonto e ho voglia di restare attivo. L’asporto? Non avendo ottenuto grandi risultati l’ho presto interrotto, non dava grandi risultati. Di recente, alla vigilia e a Pasqua, l’ho rispolverato, ma non lo ripeterò".