"Ti uccido e ti brucio nel forno"

L’alcol lo avrebbe reso un padre e un marito pericoloso al punto di minacciare la moglie così: "Ti ammazzo, ti metto nel forno di mia nonna e ti brucio viva". In casa la tensione e la paura sarebbe state talmente alte che madre e figli si parlavano in codice "usando la parola luna per farci nascondere in cameretta perché c’era il pericolo botte". A riferire queste circostanze ieri, al tribunale di Ancona, sono stati il figlio 21enne e la ex moglie 45enne, di un operaio di Castelfidardo. L’uomo, 55 anni, è a processo al collegio penale per maltrattamenti in famiglia e stalking. I primi si sarebbero verificati a partire dal Natale del 2017. Dal 2019, quando la donna lo ha lasciato, sarebbe iniziato l’atteggiamento persecutorio per farla tornare da lui. Madre e figlio ieri sono stati sentiti come testimoni in un procedimento in cui la donna è parte civile e chiede un risarcimento di 100mila euro all’ex coniuge. "Papà beveva anche due bottiglie di grappa da due litri a settimana – ha detto il figlio – aveva il vizio dell’alcol e quando si ubriacava alzava le mani anche su di me. Ho assistito più volte ai loro litigi, solo lui era violento, mamma subiva. La prendeva per i capelli, la scaraventava sul tavolo. Una volta io per sfuggire alle sue violenze mi sono nascosto dietro ad una porta ma lui mi ha riempito la schiena di pugni.

A Capodanno io e mio fratello di 5 anni eravamo usciti per esplodere qualche sparo. Ci ha chiuso fuori senza giubbetto". Nella testimonianza la ex moglie ieri è scoppiata a piangere. Ha raccontato che l’uomo l’avrebbe picchiata duramente "dopo che avevo scoperto un tradimento" e per non far vedere i lividi "uscivo solo con le maniche lunghe e il viso molto truccato". Il processo proseguirà con i testimoni della difesa. L’imputato, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Menghini, rigetta tutte le accuse.

ma. ver.