GIUSEPPE POLI
Cronaca

Tifoseria dorica contro la società: Marconi e Polci verso l'uscita?

Striscione di protesta a Osimo contro la società. Di Paolo potrebbe rilevare l'Ancona. Incontro decisivo a Roma.

Il patron dell’Ancona Stefano Marconi e il mega striscione di protesta messo dai tifosi all’esterno dell’azienda che si trova a Osimo stazione: giornate convulse

Il patron dell’Ancona Stefano Marconi e il mega striscione di protesta messo dai tifosi all’esterno dell’azienda che si trova a Osimo stazione: giornate convulse

Un altro striscione di contestazione della tifoseria dorica nei confronti della società, stavolta esposto nella notte tra domenica e lunedì a Osimo stazione lungo la recinzione che delimita l’azienda Rays, di proprietà di Stefano Marconi. Stavolta nessun nome, ma destinatari comunque ben chiari: "Proprietà, sponsorizzazioni o cambio di denominazioni… Non cambiano le condizioni, andate subito fuori dai…". Un altro invito chiaro ad andarsene indirizzato ai vertici societari, dunque a Marconi e Polci, innanzitutto, ma anche al resto del direttivo. Le condizioni non cambiano, recita lo striscione della tifoseria, ma magari potrebbero cambiare a breve, visto che Massimiliano Polci e Andrea Manciola domattina a Roma incontreranno nuovamente Alessandro Di Paolo, l’imprenditore romano del settore del cinema, ex Ostiamare, che dovrebbe essere interessato a rilevare l’Ancona.

Di Di Paolo s’è già parlato a lungo, per primo il Resto del Carlino che già lo scorso 2 aprile ha raccontato della trattativa in corso e che l’11 aprile ha fatto il nome dell’imprenditore. Il potenziale investitore è rimasto nell’ombra per oltre un mese, sembrava dovesse acquistare il Rieti poi non se n’è fatto più nulla. Lo scorso gennaio, tra l’altro, la sua famiglia ha ceduto l’Ostiamare a Daniele De Rossi, Di Paolo è un appassionato di calcio e l’ipotesi Ancona non gli dispiacerebbe. Ma visto che ci metterebbe dei capitali importanti vuole entrare decidendo poi in totale autonomia, per questo vorrebbe il passo indietro di Stefano Marconi, che potrebbe restare come socio di minoranza o come sponsor, oppure uscire del tutto, come richiede la tifoseria.

Quanto a Polci il problema per Di Paolo non sussisterebbe, in quanto è lo stesso Polci ad aver trovato l’interlocutore ed è lo stesso Polci che sarebbe disposto anche a ridimensionare il suo ruolo, magari occupandosi solo del settore giovanile. Tutto il resto spetterebbe a Di Paolo, dunque, che forse sarebbe anche disponibile a effettuare nelle casse societarie il versamento dei 300mila euro circa che mancano per concludere la stagione. E’ questo uno degli argomenti di cui Polci e Manciola parleranno domani con Di Paolo, un aspetto non certo secondario. Se Polci e Manciola dovessero tornare da Roma con un pugno di mosche in mano, se in altre parole Di Paolo decidesse di non dare seguito concreto all’interesse finora manifestato per l’Ancona, allora questo sarà il primo tema da discutere nel corso del consiglio direttivo fissato per venerdì prossimo, direttivo dal quale sono attese comunque decisioni importanti, come potrebbe essere innanzitutto l’uscita di Marconi. Se però anche Polci dovesse decidere di non proseguire con l’Ancona, ecco che a quel punto i due soci avrebbero come unica strada quella di salire a Palazzo dal sindaco Daniele Silvetti cercando di rimettere nelle sue mani quel mandato che avevano ricevuto la scorsa estate.

Giuseppe Poli