Torna sicura la spiaggia libera tra le terrazze e l’hotel Fortino

Il Comune interviene sulla spiaggia tra le terrazze e il Fortino Napoleonico, rimuovendo parti pericolose di vecchi manufatti. L'operazione, coordinata da due aree dell'amministrazione, è stata eseguita in due turni notturni per non disturbare i bagnanti. L'intervento è stato apprezzato dai cittadini e autorizzato dall'Ente Parco del Conero.

Torna sicura la spiaggia libera tra le terrazze e l’hotel Fortino

Il Comune interviene sulla spiaggia tra le terrazze e il Fortino Napoleonico, rimuovendo parti pericolose di vecchi manufatti. L'operazione, coordinata da due aree dell'amministrazione, è stata eseguita in due turni notturni per non disturbare i bagnanti. L'intervento è stato apprezzato dai cittadini e autorizzato dall'Ente Parco del Conero.

Saltato il trasferimento del sedime dalla spiaggia libera della Torre a quella della Capannina, il Comune ha messo mano a un piccolo intervento, ma molto apprezzato, nel tratto di spiaggia tra le terrazze e il Fortino Napoleonico. Rimosse le parti sporgenti e pericolose di vecchi manufatti che nel tempo hanno provocato una serie di incidenti.

Un intervento che porta la firma di due aree specifiche dell’amministrazione, da una parte i lavori pubblici con l’assessore Stefano Tombolini, ma anche la parte ambientale seguita dal dirigente, Roberto Panariello. È stato necessario un doppio turno di lavoro, il primo è andato in scena nella nottata tra giovedì e venerdì scorsi e poi la conclusione dei lavori la notte successiva, sempre in orari che non hanno disturbato o limitato la fruizione della spiaggia da parte dei bagnanti: "È vero, si tratta di un piccolo intervento rispetto a tante grandi opere, ma sono proprio quelli che la gente apprezza di più perché di immediata fruizione e tangibili sotto il profilo pratico – ha detto l’assessore Tombolini –. Nel corso di questi mesi abbiamo ricevuto una serie di segnalazioni a proposito di quelle parti che spuntavano dal terreno e rendevano pericoloso il transito. Non le dico quante persone ci sono cadute, alcune facendosi davvero male. Dovevamo intervenire e lo abbiamo fatto appena abbiamo trovato l’incastro giusto. Penso alle risorse, non chissà quale ammontare, ma anche il momento giusto per intervenire. Ringrazio i tecnici e gli uffici, a partire dal dirigente Panariello e un grazie particolare alla collaborazione dell’Ente Parco del Conero".

Le parti rimaste sul terreno appartengono a edifici e terreni che nel corso dei decenni sono scomparsi. Trattandosi di aree protette è stato necessario ricevere il via libera da parte del Parco.