Tra conti in sospeso e sguardi Lo stile Gomorra nel "salotto"

ll tempo fa passare tutto, si dice. Eppure non è così per quei gruppi di ragazzi, o compagnie ma comunque non vere e proprie bande, che più volte hanno già fatto parlare di loro sulle colonne della cronaca per le numerose risse avvenute in piazza del Plebiscito nelle notti degli ultimi fine settimana, proprio con l’avvio dell’ultima Fase del decreto Conte che ha permesso la riapertura dei locali e la possibilità quindi di tornare ad uscire. Risse che vedono pugni, calci anche quando l’avversario era ormai a terra, gomitate e chi più ne ha più ne metta, della durata di una manciata di secondi fino anche a qualche minuto, stavano diventando quasi un appuntamento fisso del weekend se non fosse stato per la polizia che sta monitorando in maniera certosina, come richiesto anche dal questore Giancarlo Pallini, la situazione e che già ha visto degli ottimi risultati. Ecco che si scopre che si tratta di risse dovute a ‘conti in sospeso’, sguardi ripetuti e prolungati nei confronti di alcune ragazze, che però non sono stati né graditi né digeriti dal fidanzatino che si ‘appunta’ quel momento siglandolo a gran voce con un: "Tanto ti ribecco". Frase che suona di sfida e vendetta. ‘Fidanzatino’ sì, perché questi ragazzi hanno tra i 16 e i 22 anni ma nella loro testa si vive in piccolo il set di Gomorra. Dunque, quello sguardo condito magari anche con un complimento di troppo, ecco che nel mondo giovanile attuale rimane impresso al punto che, quando ci si incrocia nuovamente, ma questa volta insieme agli amici di quartiere… scatta la scintilla. Si tratta di giovani che si ritrovano in piazza del Plebiscito, ma che non vanno nel salotto cittadino per aggredire di proposito. La motivazione di perché tutto ciò stia accadendo proprio lì, è dovuta al fatto che nelle ultime settimane i locali che hanno riaperto sono quasi tutti in piazza del Papa. Attualmente, non essendoci locali in spiaggia e feste al Passetto, ecco che per forza di cose il ritrovo è nel centro della città. Si tratta dunque di una coincidenza relativa, dovuta alle chiusure per tre mesi dei locali, e alla loro successiva riapertura. Compagnie di giovanissimi che arrivano in centro dai quartieri del Piano, Tavernelle, Brecce Bianche e Pinocchio. Non dunque bande organizzate ma gruppi alla ricerca di serate all’insegna di musica e alcol… che in questo particolare momento possono trovare solo in centro così come in centro trovavano un locale che gli serviva alcolici, anche quando erano ragazzi minorenni, e che per questo motivo è stato prontamente chiuso dalla polizia.