Traffico di eroina: arrestato il capo della banda

La polizia ha portato a termine l’operazione "Mezza Luna d’oro" che ha permesso di sequestrare 5 chili di droga per un milione di euro

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Quasi 5 chili di eroina per un valore, una volta immessa sulle piazze del mercato dello spaccio, di oltre un milione di euro. Un sodalizio tutto pakistano, scoperto nel febbraio del 2021 dai poliziotti di Senigallia insieme ai colleghi della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Ancona, ora definitivamente stroncato grazie a una lunga indagine coordinata dalla procura distrettuale Antimafia che nel tempo aveva visto già 18 persone arrestate, sempre da parte della polizia, per poi arrivare ora alla ‘testa del serpente’ con ulteriori 3 arresti, per un totale di 21, che hanno permesso di chiudere definitivamente il cerchio.

Tra questi, vi è anche l’arresto avvenuto l’altro giorno quando un tunisino, in auto con la moglie e il figlio, è stato inseguito per poi essere braccato a Palombina e trovato con un ovulo in tasca dopo che aveva opposto resistenza agli agenti e scappando dal posto di controllo. Per 12 di questi l’accusa è di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti mentre gli altri devono rispondere di detenzione ai fini di spaccio. L’indagine si è conclusa nella giornata di ieri con il sequestro di 40 ovuli di eroina, da 8 grammi l’uno, e l’arresto del tassello finale: un pakistano 30enne che aveva avviato il sodalizio insieme a due fratelli, tutti residenti a Senigallia dove avevano anche la ‘base’, e che in zona avevano una ditta di calzature utilizzata però a mo’ di copertura. L’operazione della polizia è stata chiamata "Mezza Luna d’oro", prendendo spunto dal nome della regione geografica del Pakistan di maggiore produzione di eroina.

L’eroina infatti giungeva in Italia attraverso conoscenti pakistani in cerca di lavoro che venivano mandati nella terra di origine per ingoiare fino a 80 ovuli per viaggio, per un totale di anche 7 etti di sostanza. Di ritorno in aereo a Malpensa, i ‘cavalli’ venivano prelevati da un autista che li conduceva fino a Senigallia. La droga, una volta espulsa, finiva poi nelle piazze di Ancona, Senigallia, Civitanova e Martinsicuro. I ‘corrieri’ ricevevano almeno mille euro a viaggio. La conclusione della lunga indagine che ha stroncato definitivamente il traffico è avvenuta venerdì durante la perquisizione a Senigallia nelle abitazioni utilizzate dai 3 fratelli e dove sono stati trovati i 40 ovuli. A seguito di ciò, oltre al 30enne, in manette è finito anche il fratello 39enne mentre il terzo, 45 anni, è stato denunciato. Tutti si trovano rinchiusi nel carcere di Montacuto.

al. big.