Triccoli, dai campi di prigionia alla scherma

Il regista Jonathan Soverchia lavora al corto sulla storia del grande maestro jesino che ha dato vita a una scuola vincente nel mondo

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Jesi 1939. Ezio Triccoli è un giovane uomo in fuga. Dalla sua stanza di bambino al campo di prigionia di Zonderwater, in Sud Africa, luogo emblematico dove il suo destino si compirà. Ezio scopre la scherma e, una volta libero, fonderà un club, fucina di grandi campioni mondiali. Da una storia vera che da anni affascinava il regista jesino Jonathan Soverchia nasce un corto che sogna di diventare film. La sceneggiatura è di Anna Concetta Consarino, calabrese di origine e anconetana d’adozione, la produzione della Subwaylab di Jesi. Le scene saranno girate a luglio nei luoghi dove la grande tradizione della scherma è iniziata e in altre location marchigiane. Il progetto ha infatti vinto il bando ‘Vedute d’insieme’ della Regione Marche in collaborazione con la Fondazione Marche Cultura e Marche film commission. Resta ancora una parte da finanziare e per questo presto sarà lanciato un crowdfunding così da raggiungere l’obiettivo. Poi sarà effettuato il casting e saranno scelte le location ufficiali. Intanto la produzione è partita con le interviste alle grandi allieve del maestro Triccoli: Giovanna Trillini, Elisa di Francisca e Valentina Vezzali che hanno raccontato aneddoti e tempra del loro ‘mito’. Attraverso delle clip le campionesse lanceranno il corto. "Una quindicina di anni fa – racconta Soverchia – mi sono avvicinato alla scherma e ho conosciuto la storia del maestro Triccoli, salvo grazie a questo sport appreso nel campo di concentramento in SudAfrica dove era prigionierio, da un ufficiale. Una scoperta fatta per restare in vita e ne sono rimasto affascinato. Questa storia incredibile mi è sempre rimasta in testa e ora si sta per realizzare. Ho contattato le figlie del maestro che sono state subito disponibili. Sarà un corto molto onirico, quasi un trailer che invoglia ad andare sul lungometraggio. Al centro c’è il destino".

Un corto che potrebbe diventare film con l’appoggio della Regione che mira a promuovere le figure più rilevanti delle Marche. "Ezio – si legge nella sinossi del corto – è un giovane uomo in fuga. Giunge a una fonte dove incontra tre bambine che iniziano a ‘giocare’ con i tarocchi. Ogni carta è simbolo di un episodio preciso della storia di Ezio. Dalla sua stanza di bambino al campo di prigionia di Zonderwater, in Sud Africa, luogo emblematico dove il suo destino si compirà. Qui i prigionieri vengono impegnati con lo sport. Ezio scopre la scherma. La detenzione forzata si rivela così come il momento cruciale del suo cambiamento. La sua vera nascita. Senza un apparente filo cronologico, si snoda via via un visionario viaggio temporale. Ezio si confronta con gli incubi del passato. Si specchia incredulo nel suo futuro di maestro di scherma delle più grandi atlete nazionali. Si risveglia in un presente nuovo. Tutto si è compiuto. Ezio cammina tra piccole schermitrici che duellano. Una carta è a terra. Una tra le giovanissime schermitrici la scorge. La prende. Solo lei saprà di che carta si tratta. Un nuovo destino sta per compiersi".

Sara Ferreri