Truffa dei diamanti, sequestri ad Ancona. Anche Vasco Rossi tra le vittime

Oltre 330 le persone raggirate tra cui anche numerosi clienti vip

Truffa dei diamanti

Truffa dei diamanti

Ancona, 16 gennaio 2020 -  Un sequestro di quote societarie e attività finanziarie per un valore di 34 milioni di euro, nei confronti di una holding finanziaria, la Magifin, e di società di distribuzione di diamanti, la Dpi, è stato eseguito stamane dai militari del comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano nell'ambito dell'indagine su una presunta maxi truffa con profitti illeciti per quasi 500 milioni di euro e oltre 300 persone raggirate, tra cui, come già emerso, anche clienti vip come Vasco Rossi.

Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip su richiesta del pm Grazia Colacicco, titolare dell'indagine chiusa lo scorso ottobre in vista della richiesta di processo per 87 persone fisiche e 7 società, tra cui anche gli istituti di credito Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, BancaAletti. In passato furono già sequestrati, anche alle banche, circa 700 milioni. Tra le vittime anche l'industriale Diana Bracco, la conduttrice tv Federica Panicucci e l'ex showgirl Simona Tagli.

I sequestri sono stati eseguiti tra Milano, Roma ed Ancona e sono stati disposti in seguito a ulteriori accertamenti condotti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, che hanno permesso di accertare la riconducibilità della titolarità delle partecipazioni della holding finanziaria, formalmente intestate ai familiari, ad uno dei principali indagati, Maurizio Sacchi, amministratore di Dpi spa, al fine di ostacolare l'identificazione della provenienza dei proventi della truffa.

Nell'inchiesta sono stati contestati i reati di truffa aggravata, auto-riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati e tra le persone giuridiche finite sotto indagine in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti ci sono pure le due società che vendevano i diamanti, ossia la Intermarket Diamond Business spa (IDB) e la Diamond Private Investment spa (DPI).

Secondo la ricostruzione della Procura i diamanti venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale a centinaia di clienti ignari con la presunta complicità delle banche che sarebbero state ripagate con regalie varie.