Tumore: intervento chirurgico con il corpo 'congelato'

Ancona, operazione all’ospedale d i Torrette: la temperatura del paziente abbassata a 20 gradi. Un team multidisciplinare ha asportato la lesione in 17 minuti

L’ospedale regionale di Torrette di Ancona dove è stato effettuato l'intervento

L’ospedale regionale di Torrette di Ancona dove è stato effettuato l'intervento

Ancona, 24 febbraio 2021 - Intervento chirurgico eccezionale all’ospedale di Torrette di Ancona: al paziente, un 69enne affetto da una neoplasia originata dal rene e arrivata al cuore è stata abbassata la temperatura fino a 20 gradi. Qualcosa di simile, per certi versi, ad una ibernazione. Tutto a tempo di record, appena 25 minuti, quelli consentiti dalla tipologia interventistica. L’operazione, portata a termine da un team multidisciplinare, è avvenuta attraverso l’attivazione della circolazione extra-corporea con arresto di circolo, ovvero abbassamento della temperatura corporea per prevenire lesioni di organi vitali tra cui il cervello. Il cuore si è fermato e tutto l’organismo è stato raffreddato per preservare le sue funzioni, ma il tempo a disposizione era di soli 25 minuti.

Il polo ospedaliero di Torrette conferma la sua vocazione votata all’eccellenza operativa e diagnostica nonostante l’emergenza pandemica che un anno fa ha stravolto l’attività. Il paziente doveva essere operato con urgenza, l’intervento non era differibile a causa di una neoplasia originata dal rene che si era estesa nella vena renale e si era sviluppata nella vena cava fino a raggiungere il cuore, atrio e ventricolo destro, dove misurava circa 5 centimetri. equipe. I cardiochirurghi hanno rimosso la massa cardiaca e i chirurghi vascolari hanno aperto la vena cava. L’azione combinata di entrambi ha consentito di asportare completamente la lesione e ricostruire i tessuti aperti. L’operazione è stata completata in 17 minuti per riattivare la circolazione e progressivo aumento della temperatura corporea fino a 36 gradi.

Il 69enne aveva palesato difficoltà respiratorie e palpitazioni visto che la lesione occupava buona parte del lato destro del cuore. La decisione dell’intervento è stata condivisa da cardiologi, oncologi e anestesisti sulla base della biopsia, dopo che la malattia è stata studiata con TC total body, consentendo di stabilire l’esatto tipo istologico della neoplasia. L’intervento risale a mercoledì scorso, 17 febbraio, ed è durato quasi dieci ore. Ecco nel dettaglio le équipe coinvolte in sala operatoria: 8 chirurgi (cardiochirurghi, urologi e chirurgi Vascolari), 2 anestesisti. Equipe urologica: Andrea Galosi, direttore della clinica urologica, Università Politecnica delle Marche; Erika Palagonia, specializzando in urologia; Marco Tiroli, urologo. Equipe cardiochirurgica: Marco Di Eusanio, direttore della Cardiochirurgia, Università Politecnica delle Marche; Mauro Borioni, Michele Pierri e Carlo Aratari, cardiochirurghi. Equipe chirurgia vascolare: Luciano Carbonari, direttore della chirurgia vascolare, Gabriele Pagliariccio, chirurgo vascolare. Equipe anestesisti. Christopher Munch, direttore della terapia intensiva post-operatoria Lancisi, Simone Massaccesi e Zahedi M. Hossein. Equipe Lancisi-Umberto I: tecnici perfusionisti, 10 tra ferristi e infermieri di sala operatoria e 1 tecnico di radiologia. Altre equipe che hanno collaborato: la cardiologia Lancisi: Gian Piero Perna, direttore della Cardiologia del Lancisi.

"Il dottor Perna – si legge in una nota dell’azienda ospedaliera anconetana – è stato una figura molto importante nell’inquadramento cardiologico e clinico. Consapevole della situazione clinica particolare, ha rapidamente centralizzato il paziente e provvedendo ad eseguire tutti i numerosi accertamenti pre-operatori necessari per un intervento così delicato. La biopsia è stata eseguita in emodinamica sotto guida ecocardiografica. Importante il contributo del dottor Luciano Burattini della clinica oncologica, esperto in neoplasie uro-genitali maschili".