"Turismo, la Regione ascolti gli operatori"

Bandi per le compagnie aeree andati deserti, Scortichini di Confindustria: "Le tempistiche sono cruciali, avanti con l’Agenzia regionale"

Migration

Quei bandi della Regione andati deserti, che dovevano sostenere l’arrivo di compagnie aeree nello scalo marchigiano, non sono piaciuti. Qualcosa non funziona se davanti a tredici milioni di euro messi sul piatto nessuno si fa avanti. E a risentire di questo immobilismo è l’intero settore del turismo che proprio sull’aeroporto fa affidamento per potenziare i flussi. E da Confindustria Marche arriva un appello, ma anche qualche sottolineatura.

"Veniamo da due anni disastrosi, le aziende del turismo sono allo stremo, ma con la fine dello stato di emergenza a marzo possiamo iniziare a pensare a un miglioramento" dice Ludovico Scortichini, referente di Confindustria per il settore Turismo. E Scortichini indica delle vie d’uscita "a due condizioni: che si lavori in sinergia pubblico e privato e che si faccia presto".

Il settore turistico della regione oggi si presenta quasi spaccato in due: da un lato il settore alberghiero e dell’accoglienza che ha performato egregiamente nei mesi estivi, contando su un pubblico nazionale che è rimasto nel nostro Paese anziché andare all’estero. Dall’altro il settore delle agenzie di viaggi e dei tour operator che invece è sull’orlo del baratro. "Ecco allora che è necessario uno scatto in avanti: aiutare quelli che hanno sofferto di più ed evitare che chiudano in vista dell’auspicata ripartenza; supportare le strutture più grandi e che danno più occupazione; non ultimo tutelare anche il settore alberghiero che rischia di ritornare, quando si riapriranno le frontiere, alla situazione pre-covid, con un’offerta qualitativamente non adeguata alle richieste del mercato estero".

"Il ruolo delle istituzioni e in particolare della Regione è essenziale: non voglio entrare nel merito delle misure che potrebbero essere contributi a fondo perduto sulla ricapitalizzazione o sulle perdite dei bilanci, moratorie sui debiti o qualsiasi altro strumento, ma bisogna agire subito per fornire alle aziende la benzina necessaria per rimettersi in moto. Due cose fondamentali su cui intervenire – spiega Scortichini –: la prima è dare concretezza all’Agenzia regionale del turismo, un organismo fortemente voluto dal presidente Acquaroli all’inizio del suo mandato ma attualmente poco più di una scatola vuota. Nominiamo subito un direttore e affianchiamolo però con operatori del settore, che conoscono le problematiche, le difficoltà e soprattutto i tempi necessari. La seconda è l’aeroporto: quando il mercato riparte appieno è fondamentale attivare tutte le leve per far arrivare più turisti dall’estero, soprattutto da quei mercati che più sanno apprezzare la qualità del nostro territorio. Sappiamo che la Regione sta lavorando per trovare strumenti e risorse per incentivare i vettori e operatori per valorizzare l’Aeroporto e la filiera del turismo delle Marche. Tenuto conto delle necessarie autorizzazioni comunitarie, importanti sono l’ambito di operatività triennale e una tempistica adeguata per la promo-commercializzazione. Il timing è essenziale e non lo decidiamo noi imprenditori né tantomeno la Regione: lo decide il mercato. Prima dell’estate si delinea la strategia, in autunno si predispongono strumenti, attività e piani attuativi, cosicché gli operatori possano entro l’anno fare accordi con i partner stranieri. Altra leva da valorizzare è il riconoscimento per le Marche delle linee di continuità territoriale aerea che dovrebbe consentirci di avere collegamenti di voli efficienti e con prezzi calmierati per l’Italia (Roma, Milano e Napoli). E’ dunque urgente un confronto tra il pubblico e gli operatori del settore per far ripartire l’aeroporto".

Alfredo Quarta