Ancona, la ristoratrice: "Turni massacranti e paghe inadeguate. E per noi tasse alte"

Federica Rubini di "Emilia" a Portonovo: "Manca personale, chiuderò un giorno alla settimana"

Paolo Bonetti di "Spiaggia Bonetti"

Paolo Bonetti di "Spiaggia Bonetti"

Ancona, 28 maggio 2022 - "E’ vero quel che dice l’assessore Aguzzi, anche io come moltissimi colleghi sto valutando di tenere chiuso il ristorante un giorno a settimana, penso al lunedì, così da permettere la turnazione dei dipendenti": lo sottolinea Federica Rubini di "Emilia" a Portonovo, alle prese un po’ come tutti con la difficoltà nel reperire il personale stagionale sia di sala che di cucina. Il suo ristorante fronte mare in alta stagione impiega 25 dipendenti, al momento ne mancano 3 e lei pensa prima di tutto al loro benessere.

"La mole di lavoro è tanta – racconta – non possiamo più chiedere a un dipendente di lavorare 7 giorni su 7. Il giorno di riposo è sacrosanto, dopo si lavora tutti meglio, più sereni e rilassati. Non mi importa se ci saranno meno introiti, l’importante è che i miei collaboratori siano soddisfatti del lavoro e lo facciano con passione, così da servire al meglio i clienti. Il problema nel chiudere un giorno a settimana è che poi i ristoranti che restano aperti dovranno assorbire anche i nostri clienti e non so se avranno modo di farlo. Il fatto è che la richiesta è altissima, le prenotazioni eccedono i posti disponibili e non vorremmo creare disservizi".

Insomma i clienti abbondano e il personale manca, così i ristoratori non sanno più che pesci pigliare. "Ci sono 3 o 4 considerazioni da fare – spiega l’imprenditrice – intanto i ragazzi dopo due anni di pandemia vogliono godersi l’estate, lo vedo anche con mio figlio che ha 20 anni e ha risentito molto della situazione. Poi forse non c’è tutta questa necessità di guadagnare: economicamente la maggior parte dei giovani sta bene o viene aiutato dalla famiglia. Inoltre le condizioni offerte da alcuni imprenditori sono inaccettabili: si chiede di lavorare troppe ore con paghe inadeguate e questo non è giusto. Infine la tassazione: è altissima e molti non trovano altro modo per contenere le spese se non quello di spremere i dipendenti. Ma è un cane che si morde la coda".

Anche Federica ammette infine che i centri per l’impiego non vengono presi in considerazione per il reclutamento di nuovo personale, perchè si preferisce il passaparola. "Trovare personale specializzato, come chef e commis è diventato praticamente impossibile – dice – dovremmo rivedere anche il ruolo degli istituti alberghieri perchè sono parte di un ingranaggio e potrebbero davvero fare la differenza".