Ucciso dalla malattia che stava studiando

Dopo aver bloccato il contagio della Sars ne rimase vittima

Carlo Urbani, il "medico senza frontiere" di Castelplanio, perse la vita 19 anni fa a Bangkok, ucciso dalla malattia che stava studiando (la Sars), dopo averne bloccato il contagio. Aveva solo 46 anni quando a Bangkok avvertì su se stesso i sintomi manifestarsi con forza e capì subito la propria situazione. Ricoverato in ospedale ad Hanoi avvertì la moglie di far tornare in Italia i figli, Tommaso, Luca e Maddalena, la più piccola. La moglie gli restò vicina, ma nessun incontro diretto è stato più possibile fino alla morte sopraggiunta il 29 marzo. Nel 1999 è stato eletto presidente nazionale di "Medici Senza Frontiere" e membro del comitato Internazionale, ritirando il Premio Nobel per la Pace. Così lo ha ricordato la mamma Maria Concetta Scaglione: "Carlo era umile, schivo, non amava che si parlasse di lui, ma era una voce che si levava per difendere i diritti dei più poveri. Carlo è stato un uomo di pace, un granello portatore di pace, di amore per l’umanità".