
Era comparso alla Galleria del Risorgimento, il caso è finito in consiglio comunale
Il cartellone della discordia, affisso, stracciato e di nuovo rimesso al suo posto. Mentre lungo il fronte del conflitto le forze ucraine cercano di arginare l’invasione russa, ad Ancona la battaglia tra i due schieramenti si fa a suon di manifesti. Il 24 febbraio scorso, giorno del terzo anniversario dell’aggressione del Cremlino all’Ucraina, su una parete all’esterno della Galleria del Risorgimento (lato centro, dove sono previste affissioni) è comparso un manifesto pro-Russia: due mani che si stringono, una appartiene idealmente all’Italia e una proprio alla Russia, tesa a chiedere amicizia tra due popoli, dimenticando i massacri della cosiddetta ‘Operazione militare speciale’ voluta da Vladimir Putin: "La Russia non è il mio nemico – I popoli vogliono la pace" recita in maniera quasi beffarda il manifesto che non presenta alcuna rivendicazione da parte di un’associazione o altro a ancora. Un’affissione pagata da anonimi insomma.
Nei giorni scorsi quel manifesto è stato stracciato, anche qui senza indicazioni sugli autori e subito il servizio affissioni del magazzino del Comune ha provveduto al ripristino del manifesto che ha una validità temporanea. La questione è stata oggetto di un’interrogazione urgente durante l’ultimo consiglio comunale da parte del consigliere Dem Andrea Vecchi e diretta al vicesindaco Giovanni Zinni. Nonostante la richiesta non è stato possibile accertare chi abbia finanziato quell’affissione che tante proteste ha sollevato, soprattutto nella folta comunità ucraina che vive ad Ancona.