Umbertì, l’ultimo re d’Ancona: il docufilm stasera alla Mole

Cambio di orario: il docufilm su Umbertì, il barbone più amato di Ancona, sarà presentato ...

Umbertì, l’ultimo re d’Ancona: il docufilm stasera alla Mole

Umbertì, l’ultimo re d’Ancona: il docufilm stasera alla Mole

Cambio di orario: il docufilm su Umbertì, il barbone più amato di Ancona, sarà presentato oggi (10 dicembre), alla Mole Vanvitelliana, alle 19.50 (e non più alle 17, come inizialmente previsto). Ci saranno, ovviamente, gli autori della pellicola, Tommaso Buglioni, il conosciutissimo tatuatore e pittore con lo studio in via XXIX Settembre, e il giornalista Gino Bove, che – insieme a lui – ha curato la regia. All’interno del cast, spiccano nomi di attori e doppiatori conosciuti: dalla voce di tv e soap di Luca Violini fino al comico Dario Cassini. Umbertì rivivrà grazia a Fabrizio Radaelli: "È stato tutto semplice e spontaneo – aveva sottolineato qualche settimana fa Fabrizio al Carlino – Tom mi ha chiamato all’ultimo momento chiedendomi se mi fosse andato di interpretare questo personaggio, Mi ha detto che in me vedeva un po’ di Umberto. Ho risposto ´sì´, perché Umbertì l’ho conosciuto. Non ho dovuto recitare battute difficili, era soprattutto un gioco di sguardi, tra pose e atteggiamenti", aveva detto lui. Di malinconia, Umbertì, ne aveva tanta. Era un sognatore, "un curioso, un introverso. Voleva restare nel suo mondo senza essere disturbato. Le riprese? Le abbiamo fatte in estate, al porto e in centro. È stato faticoso girare con 30 gradi e il cappotto pesante: lo toglievo appena potevo. Di trucco e parrucco non ho fatto nulla, la barba e i capelli sono i miei". Rimarrà nella storia la classica posa di Umberto: un braccio che sorregge la testa. Sia quando al tavolo, da Rosina (titolare del ristorante di Corso Mazzini), aspettava un bicchiere di vino, sia quando lo incontravi per strada, sdraiato a terra a fumare. Non ha mai delirato, Umberto. Cercava, come tutti, il suo ´miglio di libertà´. E ora sembra di vederlo tornare: la sua sagoma che spunta tra i vicoli dell’Ancona vecchia, sulle note della canzone del ’71 che pare cucita esattamente su di lui. Umberto Ceccarini, questo il suo nome all’anagrafe, ha vissuto libero e senza schemi per ben 68 anni. Tutti, in città, lo ricordano per la frase celebre che lo annunciava: ´C’hai na sigareta?´ (con una ´t´ sola, in dialetto). Da tempo, Buglioni realizzava quadri e libri sullo storico personaggio e "ora ho pensato che un docufilm potesse essere una buona occasione per dare un volto e una voce ai pensieri di Umberto. Lo spiavo fin da ragazzo. Da bimbo, era frequente incontrarlo per strada, mi incuriosiva. Mi domandavo chi fosse, cosa facesse per vivere. Piano piano, osservandolo, vedendo i suoi atteggiamenti ho iniziato a costruirmi un’idea sulla sua personalità".

Nicolò Moricci