Un brano per la pace al Pif del fisarmonicista ucraino Volodymyr Runchak

Il maestro torna al festival di Castelfidardo che si terrà dal 28 settembre al 2 ottobre: "Un evento che è uno spazio di condivisione senza barriere"

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Un brano composto per la capitale della fisarmonica, quella Castelfidardo che già lo scorso anno lo aveva accolto calorosamente. Note di speranza destinate a diventare un inno alla pace. A metterle sul pentagramma Volodymyr Runchak, ucraino, fisarmonicista e maestro d’orchestra di caratura internazionale, che tornerà protagonista dal 28 settembre al 2 ottobre al Pif di Castelfidardo, il concorso di fisarmonica più importante al mondo giunto alla 47esima edizione. Si tratta del concerto per fisarmonica e orchestra d’archi ‘Meeting Point – Castelfidardo!’, che verrà eseguito alla finalissima dalla Filarmonica della Calabria, orchestra residente del Pif, per l’occasione diretta dal maestro ucraino. "Mi ritroverò insieme a questa meravigliosa orchestra – afferma Runchak - e con tanti giovani talentuosi concorrenti provenienti da tutto il mondo. Sono il futuro del nostro strumento. Per me è un grande onore continuare questa collaborazione con il Pif e mi auguro che Castelfidardo rimanga per sempre luogo d’incontro dei migliori musicisti a livello internazionale e di pace. Un evento che rappresenta e deve continuare a rappresentare uno spazio di condivisione senza barriere. Sono grato al direttore Spaccarotella per avermi nuovamente coinvolto e spero ci aspettino altri interessanti progetti creativi". Il brano è un omaggio alla kermesse e ai suoi luoghi vissuti nel 2021 dall’autore, che ha completato lo spartito il 24 febbraio, proprio nel giorno in cui i carri armati hanno invaso la sua terra, poco prima di rifugiarsi in Polonia a seguito di un attacco al suo quartiere. Castelfidardo è così un punto di incontro, oggi più che mai, un simbolo della fratellanza e dell’unione tra i popoli e testimonianza della musica che non si arrende alla logica della guerra. Il brano è stato commissionato al maestro da Antonio Spaccarotella, direttore artistico del festival, in virtù del solido rapporto professionale e di stima reciproca.