
Negli ultimi giorni, a livello nazionale, è centrale il dibattito su migranti e sbarchi, anche alla luce dell’emendamento del Governo al Decreto Sud per la realizzazione dei Centri di permanenza e rimpatrio. In totale 21 Cpr, tanti quanti le regioni, compresi quelli già operativi. Se ancora non è chiara la mappatura dell’Esecutivo, per certo si starebbe pensando di "riesumare" vecchie caserme o aree dismesse. Dunque, nelle Marche, torna in auge la soluzione Falconara. Non all’ex Saracini, nella quale il progetto per il nuovo polo archivistico giudiziario va avanti senza intoppi. Quanto, piuttosto, in una zona nei pressi dell’aeroporto, che ben si presterebbe per accogliere, o eventualmente far partire, i migranti.
Ed è una soluzione, secondo quanto trapelato, che sarebbe già osteggiata da Palazzo Raffaello e dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, ma anche dal sindaco di Falconara, Stefania Signorini. Intanto, però, il Partito Democratico parla di "silenzio assordante del governatore" e punta il dito: "È un dato di fatto che gli sbarchi non solo non siano diminuiti da quando Giorgia Meloni governa questo Paese, ma persino aumentati - dice la segretaria dem, Chantal Bomprezzi -. La prova provata che questa situazione non si può risolvere con modalità populiste. Le migrazioni esistono e non si può far finta di sapere fermare l’acqua con le mani. Piuttosto, andrebbero ascoltati i sindaci, anziché scaricare su di loro i problemi, affrontare l’emergenza con modelli di accoglienza diffusa, partendo dagli esempi virtuosi. Con questa modalità, invece, stipiamo persone come carne da macello, senza alcuna umanità e rispetto e senza una prospettiva di come gestirli". Quindi su Acquaroli: "Oltre a prendere ordini politici dalla Meloni, ha considerato gli aspetti sociali di questa assurda modalità di gestione? Ha discusso di questo in Consiglio regionale, con i sindaci delle Marche?".