Un esercito di aspiranti medici "Sogniamo psichiatria e chirurgia"

Ieri il test d’ingresso a Medicina al PalaRossini: in 571 per 275 posti. C’è chi è arrivato alle 8, esami iniziati alle 13

Migration

di Pierfrancesco Curzi

"Poteva andare peggio, ma onestamente ho ancora l’ansia addosso. fisica e matematica le parti più difficili. Mi piacerebbe diventare una psichiatra". Aurora, residente a Castelfidardo, è la prima a uscire dal PalaRossini dei 571 candidati ai 275 posti dopo il test d’ingresso alla facoltà di medicina e chirurgia della Politecnica delle Marche. è stanca e sollevata al tempo stesso. Questioni di istanti ed ecco il fiume di giovani e chissà, futuri medici, varcare la porta del palas di Passo Varano: "Finalmente è fatto, io ho dato il meglio e vada come vada.

L’ansia non è mancata, soprattutto a causa della stressante attesa _ racconta Greta Manfrini di Sirolo _, ore e ore, c’è gente che è arrivata alle 8 e la prova è iniziata alle 13. Il test era difficile, ma sono ottimista. Al momento non mi vedo in alcuna specializzazione, quando arriverò al 3° o 4° anno, dove si studiano tutte le cliniche, deciderò. Ma prima c’è da passare il test d’ingresso". Ai candidati stipati sul terreno di gioco del PalaPrometeo non è toccato il giorno migliore sotto il profilo climatico e a peggiorare il tutto anche un’attesa infinita.

La prova è iniziata regolarmente alle 13 ed è terminata alle 14,40 spaccando il minuto. Il test d’ingresso consiste nella soluzione di 60 quesiti: 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, 5 quesiti di ragionamento logico e problemi; 23 quesiti di biologia; 15 quesiti di chimica; 13 quesiti di fisica e matematica. I posti a disposizione sono 275 (di cui 10 per i candidati extra UE) e 20 per odontoiatria. Per la valutazione della prova sono attribuiti al massimo 90 punti tenendo conto dei seguenti criteri: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta errata; 0 punti per ogni risposta omessa e per entrare eventualmente in graduatoria serve un punteggio minimo pari a 20 punti. I quesiti erano 60: 4 di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, 5 di ragionamento logico e problemi; 23 di biologia; 15 di chimica; 13 di fisica e matematica. Per Kathleen Rossetti, 20 anni di Senigallia, gli ostacoli principali sono stati due: "Le domande di biologia e chimica le più toste e in generale è stata una prova molto difficile, più di quella dello scorso anno, ma la speranza è l’ultima a morire. Comunque ci ho provato. La mia specializzazione preferita? Vorrei diventare neurochirurgo, ma la strada davanti a me è lunghissima e parte da qui".

Anche Niccolò Agostinelli aveva provato il test d’ingresso lo scorso anno sfiorando il limite minimo da raggiungere: "Lo scorso anno era più facile, ma spero bene. A me interessa il cuore, quindi punterei eventualmente a cardiologia, ma prima vediamo com’è andata oggi". Soddisfatto il presidente della facoltà, il professor Mauro Silvestrini: "Abbiamo aumentato l’offerta formativa raddoppiandola, si pensi che nel 2016 i posti erano 160 e oggi siamo a 275 a cui aggiungere i 60 del corso in lingua inglese. Stiamo vivendo un periodo molto critico a livello nazionale a causa della contrazione del numero di medici perciò noi abbiamo fatto il possibile, supportati dalle strutture accademiche".