
Un parco per Urbani, sospeso Gino Strada. Ecco le altre proposte
Sarebbe bello poter intitolare una strada della città dedicandola a una persona cara o a un personaggio di riferimento. In passato ci hanno provato in tanti, compresi semplici cittadini pronti a inviare delle proposte, a volte anche abbastanza irricevibili, al servizio toponomastica del Comune. Intitolare una via a Bud Spencer, una piazza a Jimy Hendrix, un asilo a Walt Disney o un parco al concetto di ‘benessere’. Esiste però un regolamento, molto ferreo e ingessato e soprattutto esiste la politica che si alterna alla guida della città e dunque decide eventualmente a chi dedicare o meno un pezzo di Ancona.
La proposta di intitolare una via a Umberto Ceccarini, Umbertì, farà il suo seguito, ma è bene precisare che in giacenza all’interno del servizio di toponomastica del Comune ci sono decine e decine di proposte che andrebbero vagliate dalla politica. Nei mesi scorsi, con altrettante mozioni nella precedente e nell’attuale legislatura, si era tentato di procedere all’intitolazione del nuovo sovrappasso di via Conca per collegare l’ospedale regionale di Torrette a Gino Strada, fondatore di Emergency morto nell’agosto del 2021. Il provvedimento è ancora sospeso e non è facile pensare che possa trovare un risultato favorevole durante questa sindacatura viste le posizioni politiche.
A proposito di intitolazioni, ieri, come ultimo documento affrontato, è stata approvata all’unanimità la mozione proposta da Francesco Andreani (Ripartiamo dai giovani, maggioranza) per intitolare il parco tra via Urbino e via Sebenico a Carlo Urbani, l’infettivologo marchigiano ucciso vent’anni fa dalla Sars che lui stesso aveva studiato. Un voto bipartisan che adesso impegna l’amministrazione a intervenire a livello di toponomastica appunto. La questione è proprio la necessità di mettere mano ai provvedimenti di intitolazione, per questo l’assessore competente, Antonella Andreoli, sta interloquendo con il presidente del Consiglio, Simone Pizzi, affinché si possa istituire una Commissione ad hoc sul tema. Non essendoci nuove strade, sarebbe necessario modificare le intitolazioni, ma anche qui serve una volontà politica.
Come accennato in precedenza sono tante le richieste in attesa, almeno una quarantina, a partire da Pietro Nenni a Vittorio Sulpizi, da Milla Dubbini a Socrate Veniteo passando per Ermete Grifoni e Padre Dino Maria Piccinelli. Medici, scienziati, giornalisti, patrioti, artisti, nella lista d’attesa di una intitolazione c’è tantissima storia anconetana, quella esaltata da grandissimi nomi del passato. Non poteva mancare l’ex sindaco Alfredo Trifogli (la figlia fino all’ultimo è stata in procinto di essere nominata assessore alla cultura di questa giunta), il poeta e scrittore dialettale Mario Panzini. Spazio anche alle donne, in particolare Lucia Servadio Bedarida, la prima donna medico ebrea d’Italia, laureata in chirurgia e ostetricia, nata ad Ancona nel 1900 e morta nel Regno Unito nel 2006. Per lei è già avanzato il procedimento per intitolarle l’attuale via Buoncompagno, la strada che collega corso Mazzini a via delle Beccheria, dove c’è il Museo della Città.
p.cu.