Un presepe popolare in Questura

Un presepe di sughero e terracotta in questura. Anche gli uffici di via Marini si veste a ...

Un presepe di sughero e terracotta in questura. Anche gli uffici di via Marini si veste a festa, con i colori delle tradizioni del periodo natalizio. Quest’anno, per rievocare le natività, è stato allestito nel piazzale centrale di via Gervasoni, il presepe popolare di Carmine Giannicola, sovrintendente capo della polizia di Stato in quiescenza, che ha prestato servizio presso il gabinetto regionale di polizia scientifica di Ancona. I personaggi in terracotta, ciascuno con una propria funzione allegorica, furono realizzati dal compianto Giuseppe Ferrigno, maestro d’arte scomparso nel 2008, uno tra i più noti artigiani napoletani di via San Gregorio Armeno e dei massimi esponenti del settore, caposcuola nell’arte della terracotta. I primi presepi in Italia nascono a Genova, ma sarà la Napoli del ‘700 a dar vita ad una nuova metodologia nel rappresentare la nascita di Gesù. L’idea cui si ispirano è che non esista il bene senza il male, così gli artisti napoletani simboleggiano questa lotta nel presepe contrapponendo la Natività all’Osteria. Non parliamo infatti del presepe di tipo storico, che riproduce fedelmente la lontana Betlemme. L’ambientazione è popolare, racconta di spaccati di vita quotidiana, tra case e botteghe, ed è ricco di personaggi che si aggiungono anno dopo anno. La scenografia, realizzata prevalentemente in sughero, viene denominata ´scoglio´. A dividere la Terra Sacra da quella profana è il fiume, attraversato da un ponte che mette in comunicazione i vivi con le anime passate. Anche il bue e l’asino simboleggiano gli opposti, il primo rappresenta il sole, il secondo la luna. È stato collocato dal sovrintendente Giannicola, alla presenza del vice questore, Rita Padovani, dirigente del gabinetto regionale della Scientifica, del portavoce e responsabile ufficio Stampa, vicequestore Marina Pepe, dei colleghi appartenenti alla delegazione Anps di Ancona, con il presidente Giovanni Aguzzi ed i commissari, Daniela Iscaro e Sergio Cataldo. ni.mor.