Un russo e un ucraino: alla Mole poeti sul palco pronti a dialogare

Sul palco de "La Punta della Lingua" questa sera Sergej Gandlevskij e Boris Chersonskij: due star dei versi

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La diciassettesima edizione del Festival internazionale di poesia totale ‘La Punta della Lingua’ si appresta a vivere uno dei suoi momenti più intensi e attesi. L’appuntamento è per questa sera (ore 21.30) nella corte della Mole Vanvitelliana di Ancona, dove si incontreranno il poeta russo Sergej Gandlevskij e il poeta ucraino Boris Chersonskij, accompagnati dai traduttori Elisa Baglioni e e Marco Sabbatini.

"Incontro e letture": ecco quello che c’è da attendersi dall’evento secondo il comunicato ufficiale degli organizzatori, l’associazione culturale Nie Wiem e il Comune. Ma leggendo i paesi di provenienza dei due poeti è difficile non pensare alla tragica attualità, e a quello che sull’argomento avrà da dire la coppia. Si tratta, per chi non segue le vicende della poesia, di due figure di livello internazionale, per la prima volta insieme sullo stesso palco.

Sergej Gandlevskij è di Mosca, Boris Chersonskij è di Odessa, una delle tante città che e da circa tre mesi è divenuta familiare ai popoli di tutto il mondo. Provenienti da due contesti geopolitici al momento distanti e incompatibili, Sergej Gandlevskij e Boris Chersonskij per una sera avranno modo di dialogare, per mezzo delle loro opere, raccontando il delicato momento storico che i loro due Paesi stanno vivendo e di come colmare tale distanza attraverso la poesia. L’evento è organizzato in collaborazione con Amnesty International Italia.

Gandlevskij, classe 1952, è considerato dalla critica russa un classico vivente. Ha lavorato come conduttore di programmi culturali alla radio e ha tenuto seminari all’Università Umanistica di Mosca. Dal 1994 è responsabile del settore critico e pubblicistico della prestigiosa rivista russa "La letteratura straniera". Ha pubblicato numerosi volumi di poesia, due romanzi, una raccolta di saggi e la prosa autobiografica ‘Passato senza pensieri’ (2012). Ha vinto numerosissimi premi letterari, e la sua opera è stata tradotta in molte lingue. Chersonskij (1950), poeta, traduttore e professore di psicologia clinica, in gioventù ha fatto parte della dissidenza.

Nel 2006 ha pubblicato il primo libro di poesie "Archivio di famiglia" a cui sono seguiti, nel 2008, "Area in costruzione" e "Fuori del recinto". Nel 2009 ha raccolto i suoi versi sull’Italia in "Foglio di marmo". Vincitore di numerosi premi, fra cui quello della Fondazione Brodsky nel 2008 e, nel 2010, il premio speciale "Literaris" (Austria). Nel 2022 è uscita la raccolta "Il mondo in frantumi".