Un tetto per Anna, che viveva in una roulotte

Da quindici anni è in strada, tra disagi e sofferenze: ora avrà un rifugio più sicuro, a Posatora, grazie a Comune e volontari

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di Marina Verdenelli

Lascia il container per una roulotte. Migliora la condizione di Anna, 43 anni, senzatetto che vive in strada da 15 anni. A giugno il Carlino aveva raccontato la sua storia, fatta di abbandoni e sofferenze e che l’avevano portata a vivere in un container, a Posatora. Da due settimane la clochard anconetana vive in roulotte. Il suo caso era stato preso a cuore dall’associazione City Angels, con Patrizia Guerra, la mamma coraggio che ha fondato un gruppo di volontari nel capoluogo dorico per aiutare i più deboli. "Dopo gli appelli è arrivata la roulotte – dice Guerra – un segno che la solidarietà esiste e quando serve arriva. La roulotte è arrivata grazie al Comune e all’unità di strada Ribò. Noi ci occuperemo di pagare l’assicurazione del mezzo che era è parcheggiato in un luogo sicuro per Anna". Lì la senzatetto può cucinare, lavarsi, riprendersi poco a poco una vita che non è stata facile. Nella roulotte ha anche una piccola veranda, per aver un po’ più di spazio, e nei giorni scorsi i volontari dei City Angels le hanno fatto visita.

"E’ contenta – dice Guerra – sta molto meglio, certo il passo successivo ora sarebbe farle avere una casa ma intanto questo è un bel traguardo. Dopo gli appelli siamo stati contattati dai servizi sociali del Comune e poco a poco la situazione di Anna è migliorata". La 43enne ha già vissuto in precedenza in roulotte, prima di finire nel container, ne aveva una parcheggiata all’ex Auchan, poi il mezzo lo aveva portato al parcheggio dello stadio del Conero ma glielo avevano incendiato e lei era tornata per la strada. Poi aveva trovato il container, di quelli messi a disposizione durante il terremoto. Ne aveva fatto la sua casa ma gli inverni erano freddi e le estati troppo calde per permetterle di vivere lì dignitosamente. Così è arrivato l’appoggio dei City Angels che a giugno erano andati a trovarla facendole una sorpresa, per il suo compleanno e un regalo, una radio. "La vita è stata subito spietata con me – aveva raccontato Anna al Carlino – a sette mesi sono stata abbandonata e sono finita in un istituto dove sono rimasta fino all’età di sette anni. Poi mi hanno data in affido ma la mia mamma adottiva si è ammalata di tumore. Avevo dieci anni e a casa dovevo pensare a tutto io, andavo a scuola, cucinavo, pulivo, mi prendevo cura di lei perché mio padre adottivo faceva il ferroviere e stava spesso fuori". Sulla strada Anna è finita quando sono morti i suoi genitori adottivi.