Una "discarica" di rifiuti speciali sequestrata all’esterno di una ditta

Per l’esattezza 750 tonnellate sequestrate dal reparto operativo aeronavale della guardia di finanza. Materiale isolante, emulsioni oleose e oli esausti non erano stati smaltiti da un’impresa di Trecastelli

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di Sara Ferreri

La parte esterna di uno stabilimento produttivo trasformata in deposito di rifiuti speciali e materiale pericoloso per l’ambiente. Dopo controlli mirati ma che rientrano nell’ambito di un’operazione più ampia è stata sequestrata una maxi area di stoccaggio rifiuti speciali pericolosi e non. Dopo gli accertamenti è stato denunciato a piede libero un imprenditore cinquantenne. Il Reparto Operativo Aeronavale di Ancona, nell’ambito di una più ampia attività di ricognizione e controllo economico del territorio e di tutela ambientale, in cooperazione con la sezione Aerea della Guardia di Finanza ha sequestrato l’ampia area industriale di oltre duemila metri quadrati (21.70 per la precisione) e ben 750 tonnellate di rifiuti. Materiali isolanti, emulsioni oleose e oli esausti, erano stati depositati in numerose aree esterne dello stabilimento industriale (operativo) direttamente sul terreno. Gli accertamenti eseguiti dai militari del Reparto operativo aeronavale congiuntamente al personale tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche (Arpam) hanno consentito di appurare come questi ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi e non ,fossero stoccati e non invece smaltiti secondo imprese specializzate. Tutto questo secondo le indagini in assenza delle autorizzazioni ambientali previste dal testo unico in materia ambientale. Il responsabile dello stabilimento è stato quindi segnalato a piede libero alla competente autorità giudiziaria per violazione alla normativa ambientale e sarà chiamato a ripristinare lo stato dei luoghi. Una volta che il materiale sarà rimosso poi sarà indagata un’eventuale contaminazione ambientale. Le indagini proseguono nel più stretto riserbo ma potrebbero anche ampliarsi ad altre situazioni.

Resta da capire se l’accumulo dei materiali fosse sistematico e ripetuto nel tempo e come si svolgesse lo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non. Il responsabile sarà chiamato a rispondere e anche a pagare sanzioni importanti dal punto di vista economico. Tale operazione, svolta con l’ausilio dell’elicottero, fa parte di una più ampia denominata ‘Fiumi dimenticati’ che riguarda l’intera regione Marche e potrà avere nuovi risvolti nel prossimo futuro. L’attività testimonia l’azione dei reparti aeronavali della guardia di finanza ai quali è affidata una funzione concorsuale nelle attività di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia ambientali, tanto a terra quanto in mare, a tutela della salute dei cittadini e a presidio dell’ecosistema ambientale e paesaggistico delle Marche.