Una foto come simbolo La poliziotta e il bimbo, fuga dall’alluvione: l’abbraccio commuove

Lei è un’agente del XIV Reparto Mobile di Senigallia e l’immagine è stata postata nella pagina Facebook ufficiale della Polizia di Stato. Con lei altri trenta colleghi in servizio tra Lugo e Castelbolognese.

Una foto come simbolo  La poliziotta e il bimbo,  fuga dall’alluvione:  l’abbraccio commuove

Una foto come simbolo La poliziotta e il bimbo, fuga dall’alluvione: l’abbraccio commuove

di Silvia Santarelli

Commuove l’Italia tutta la foto che ritrae la poliziotta del XIV Reparto Mobile di Senigallia che stringe a sé un bimbo scampato all’alluvione in Emilia-Romagna. Una divisa che in un momento di difficoltà è per tutti un porto sicuro. Anche per quel bambino che non si dimenticherà mai quel caldo abbraccio che gli ha ridonato speranza e serenità. I suoi stivaletti di gomma azzurri si appoggiano al cinturone della poliziotta che lo sorregge con entrambe le braccia mentre cammina e guarda avanti. La foto è stata inserita nel sito Facebook ufficiale della Polizia di Stato.

La poliziotta, come altri 30 colleghi, è impegnata nelle zone di Lugo, Castel Bolognese, Massa Lombarda in servizi mirati alla messa in sicurezza delle persone anziane, bambini, mamme e disabili e persone molto gravi allettate che, prelevate dai mezzi anfibi dei vigili del fuoco e della protezione civile, vengono portati in locali sicuri e di prima accoglienza come scuole o palestre.

Un’immagine simbolo, che sottolinea l’importanza della presenza delle forze dell’ordine durante le calamità naturali. Il XIV Reparto Mobile di Senigallia è stato il primo ad avere in organico la presenza femminile, un’eccellenza in situazioni di emergenza critiche e di calamità naturali di grande rilievo. Otto mesi fa la devastazione della forza dell’acqua ha lasciato un segno indelebile nelle Marche e anche per questo, gli agenti, conoscono bene quali siano le necessità di soccorso in questi eventi. La poliziotta non ci ha pensato due volte, ha preso in braccio il piccolo e lo ha stretto a sé, parlando e rassicurandolo che quell’acqua presto sparirà e tutto sarà solo un brutto ricordo.

"Alla pari di un territorio ’trascurato’, in cui la natura si riprende gli spazi, l’auspicio è che la politica valorizzi sempre più la sicurezza con personale e mezzi, come investimento e non un costo, in cui la prevenzione deve diventare l’attività quotidiana e prioritaria – le parole di Alessandro Bufarini, segretario provinciale del Siulp, sindacato di polizia – Mentre ieri la poliziotta e i suoi colleghi erano di nuovo alle prese con acqua e fango, quel bambino era tornato a sorridere in un posto sicuro grazie anche al suo provvidenziale intervento e a quella prontezza di farlo sentire al sicuro, perché nei momenti di difficoltà nulla è più sicuro di un abbraccio. Interventi continui che non consentono neanche di rispondere al telefono durante le ore di servizio, perché dare un’altra possibilità alle tante persone che si sono trovate di colpo senza nulla per gli angeli in divisa ha la priorità su tutto. Che si tratti di uomini, donne o anziani è importante, ma quanto si tratta di bambini, lo diventa ancora di più".