
Il costo della struttura è passato da 6,5 a 4,5 milioni di euro, l’iter per la realizzazione è partito. La posa della prima pietra dovrebbe avvenire il prossimo autunno: pronto per il 2026?. .
Il parcheggio San Martino si farà, risparmiando rispetto al capitolato originario almeno un paio di milioni di euro, e avrà 104 posti auto. A confermarlo, dopo l’intervista del Carlino al direttore generale di Ancona Servizi, Giorgio Luzi, di alcuni giorni fa, adesso arriva anche la prima immagine futuribile dell’opera. Un rendering che racconta meglio di tante parole cosa sorgerà nell’area all’esterno dell’omonima galleria dove oggi sorge un parcheggio ai margini della vecchia caserma dei carabinieri, edificio in abbandono e vincolato dalla Soprintendenza. L’immagine di cui il Carlino è entrato in possesso è quella più importante perché mostra la facciata e l’ingresso principale del parcheggio. Sul lato destro si intravedono via Oberdan e l’edificio che ospita attualmente gli uffici della Univpm, mentre sul lato opposto è ben visibile e riconoscibile proprio la galleria San Martino.
I quattro piani del nuovo parcheggio pubblico saranno realizzati proprio dove oggi ci sono l’area di sosta e il rudere sulla cui facciata è stata realizzata la controversa opera pittorica con l’immagine del capo rovesciato della Madonna. Luzi ha annunciato tempi e procedure, adesso servirà circa un anno per il bando di gara, l’affidamento dei lavori e del cantiere e la posa della prima pietra che dovrebbe avvenire il prossimo autunno. I tempi di realizzazione non dovrebbero essere lunghissimi e forse prima del 2026 potrebbe essere a disposizione, sempre che nel frattempo non intervengano ostacoli e ritardi, come purtroppo spesso accade nei lavori pubblici.
Il costo del parcheggio è passato da circa 6,5 a più o meno 4.5 milioni di euro e il sacrificio, rispetto al progetto precedente è di pochi posti auto: da 111 a 104. L’origine del parcheggio parte prima del Covid con il concorso di idee, poi l’iter si è bloccato per riprendere nel 2022 con la vecchia amministrazione. Nel passaggio dal centrosinistra al centrodestra, a giugno 2023, sembrava che il San Martino fosse destinato a finire nel cassetto a causa dei costi troppo elevati rispetto all’inizio. A quei prezzi l’opera non sarebbe stata più remunerativa sotto il profilo dell’ammortamento. Da qui l’incarico dato dal sindaco Silvetti al Dg della multi-utility partecipata al 100% del Comune che, con l’aiuto di tecnici toscani, è stato in grado di tagliare di un terzo circa il costo generale e mantenere più o meno lo stesso numero di posti (prima ne sarebbero stati persi una ventina). Il San Martino entrerà a tutti gli effetti nel ciclo del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile), in corso di valutazione dopo essere stato portato in giunta, e sarà molto utile, assieme al maxiparcheggio degli Archi, per intercettare il traffico in arrivo da nord.