
Il maltempo di lunedì pomeriggio ha provocato molti problemi nella zona di Palombina Vecchia: la conta dei danni non è finita
Pochi minuti, prima del vento forte. Fortissimo. Del mare che s’ingrossa. Si fa minaccioso. E di ombrelloni, lettini e sdraio che vengono scaraventati via. Pochi minuti prima della paura. Cronache del tardo pomeriggio di lunedì, quando l’arenile di Falconara è stato sferzato da quella che gli operatori, senza mezzi termini, hanno definito una "tempesta". La parte più esposta, e dunque più colpita, è stata quella tra Palombina Vecchia e il tratto di spiaggia libera all’altezza del sottopasso di via Goito. Con danni ancora in fase di quantificazione, cui è corrisposta, però, la tipica "falconaresità". Quella capacità di reagire subito. Tanto che, già nella serata di ieri, le strutture erano riaperte. Ne sa qualcosa Valerio Santarelli, titolare del Labirratorio. La prima fila di "palme" è stata pressoché azzerata: "Eravamo pronti per un temporale, sapendo che il tempo sarebbe peggiorato. Ma quanto accaduto ci ha presi alla sprovvista. Per fortuna i problemi sono limitati alle attrezzature, mentre il plesso del ristorante è integro. È entrata molta sabbia, c’è stato del lavoro da fare".
Con pazienza e tigna: "Eravamo pronti per il servizio serale e stavamo apparecchiando – riavvolge il nastro –. Abbiamo ricevuto una chiamata da Marina, in cui ci avvisavano del vento fortissimo. Saranno trascorsi cinque, dieci minuti. E poi siamo rimasti chiusi nel locale. Ad assistere, inermi, a quanto stava accadendo". Un po’ come accaduto a Vanni Zannini, proprietario de La Vela Beach: "La parte esterna dell’attività è rimasta in balia della tempesta. Da me le raffiche hanno divelto le tendo-strutture, oltre a lettini ribaltati e qualche ombrellone spezzato. Ma siamo operativi".
Riflette, il ristoratore: "Servirebbe organizzarsi bene. Se il fronte, come in questo caso, arriva da nord, probabilmente altre località potrebbero avere avuto danni. Per questo sarebbe utile sapere prima cosa sta scendendo, per organizzarsi meglio". Al Solaria, invece, Fabio Castellana spiega che si è "passati dal caldo" ai problemi nell’arco di un brevissimo periodo: "Si è piegata una torretta e l’abbiamo rimessa a posto. Qualche oggetto ha raggiunto la piscina. Insomma, stiamo provvedendo a recuperare il salvabile".
A provocare problemi, invece, a Base Mare di Massimo Della Rocca è stata soprattutto l’imponente mareggiata: "C’erano minimo tre metri e mezzo di onda. Qualcosa di imprevedibile. Teli delle barche stracciati, gomme che pesano 200 chili l’una spinti a metri di distanza. E poi l’arenile che è stato invaso da detriti e non solo. Ho provveduto a segnalare a chi di dovere, nella speranza di un intervento celere". Intanto, pale e carriole alla mano, in spiaggia si lavora per una ripartenza – di fatto – già avvenuta. La "falconaresità" è tutta lì. E anche stavolta, tra solidarietà e impegno reciproco, si percepisce.
Giacomo Giampieri