Urbani, ottanta pazienti Covid: "Spostiamoli"

L’ospedale jesino soffre: undici in terapia intensiva. L’appello dell’assessore: "Distribuiamoli in regione"

Migration

Ottanta pazienti Covid al Carlo Urbani di cui 11 in Terapia Intensiva e 94 all’ospedale regionale di Torrette di cui 13 in Rianimazione. Numeri che, paragonati alle dimensioni degli ospedali e al loro bacino di utenza suscitano sorpresa anche ai non esperti.

Numeri pubblicati dalla Regione attraverso il canale Telegram, i quali tra l’altro non sono sfuggiti alla giunta Bacci che già nella prima ondata Covid, aveva lamentato il forte carico di pazienti affetti dal virus sul Carlo Urbani rispetto alle altre realtà sanitarie vicine.

"Esprimiamo forte preoccupazione – rimarca l’assessore alla Salute Marialuisa Quaglieri - per l’alto numero di ricoveri Covid presso l’ospedale Carlo Urbani. Stando agli ultimi dati acquisiti sarebbero oltre ottanta i degenti dell’ospedale cittadino affetti da coronavirus e distribuiti nei vari reparti, dalla Terapia intensiva fino al pronto soccorso. A tal fine ci auguriamo che le autorità sanitarie prendano presto consapevolezza di tale criticità che rischia di minare la normale attività del Carlo Urbani a favore di pazienti affetti da altre gravi patologie, procedendo ad una equa ridistribuzione dei soggetti Covid nei vari ospedali marchigiani".

Un appello che fa rumore e che L’Amministrazione comunale fa sapere che manterrà "costante l’attenzione sul Carlo Urbani e il confronto con gli operatori sanitari che qui lavorano al fine di contribuire a trovare le migliori soluzioni possibili capaci di superare gli attuali picchi non più sostenibili".

L’Urbani sta accogliendo pazienti Covid non solo di tutta la Vallesina ma anche della zona di Falconara, Senigallia e Fabriano. Ieri nelle coviderie allestite all’ospedale Carlo Urbani non c’erano più posti ed erano saliti a sette i pazienti Covid sistemati nei locali del pronto soccorso e in attesa di un posto letto. Probabilmente dovranno essere trasferiti in altri ospedali del territorio.

Nonostante questo carico straordinario di lavoro causato dal virus, l’ospedale jesino al centro dell’Area Vasta 2, continua a portare avanti le attività ordinarie, la maggior parte degli ambulatori restano aperti. L’attività chirurgica (anche di pazienti Covid tramite percorsi differenziati protetti) prosegue come le visite e prestazioni relative alle varie specialistiche. Del resto l’ospedale Carlo Urbani è l’ospedale più nuovo della provincia e con le sale operatorie dotate della tecnologia più all’avanguardia.

Sara Ferreri