Ancona, usurai spietati con le famiglie in crisi Covid: marito e moglie arrestati

Coppia in manette: prestavano soldi "a strozzo" con il 5% di interessi mensili. A loro si rivolgeva chi aveva perso tutto nel gioco

L’usura è uno dei reati più odiosi

L’usura è uno dei reati più odiosi

Ancona, 7 giugno 2022 - Chiedevano soldi in prestito e dopo pochi mesi la cifra da restituire lievitava vertiginosamente tanto che gli interessi superavano addirittura la somma avuta. Per due anni moglie e marito avrebbero gestito il giro, con tassi del 5% al mese, adescando persone in grandi difficoltà economiche e per questo pronte a tutto. Una clientela variegata fatta di vittime di gioco d’azzardo ma anche di piccoli imprenditori che si sarebbero trovati in difficoltà economiche anche per via della pandemia.

Crisi Covid e usura ad Ancona: sono 70 le vittime

Almeno tre le vittime, per ora, quelle contestate dalla Procura e identificate grazie alla denuncia fatta da una di queste, che ha portato il pm Andrea Laurino a chiedere la misura cautelare del carcere per la coppia. Lui, la presunta mente, ha 50 anni e lei, che avrebbe fatto per lo più da intermediaria, ha 55 anni. Entrambi sono peruviani ma ben integrati ad Ancona, dove vivono da anni e hanno un lavoro regolare come operai. Sono accusati di usura aggravata in concorso. Il gip Carlo Masini ha firmato nei giorni scorsi la misura cautelare del carcere: la donna è rinchiusa a Villa Fastiggi e l’uomo a Montacuto.

Ieri mattina, durante l’interrogatorio di garanzia, avvenuto alla presenza dei loro legali, gli avvocati Elisa Gatto e Giorgio Canali, fatto con il collegamento da remoto dal carcere, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E’ probabile che chiederanno più avanti di essere ascoltati dal pm. Nell’ordinanza della misura cautelare si parla di "gravi indizi di colpevolezza" a loro carico anche se la responsabilità è tutta da accertare. L’arresto, eseguito dai carabinieri della stazione principale di Ancona, guidati dal comandante Antonio Saracino, è scattato il 1 giugno scorso per il pericolo di reiterazione del reato e per il pericolo di inquinamento delle prove.

Il 25 maggio i carabinieri erano andati a casa della coppia per una perquisizione e per il sequestro dei cellulari. Nell’abitazione i militari avrebbero trovato quaderni, fogli, appunti e post-it con scritto nomi e somme di denaro. C’erano anche le copie dei documenti di identità delle persone a cui avrebbero prestato il denaro con annessa dichiarazione del prestito ricevuto. Sempre in casa i carabinieri hanno trovato ricevute di denaro riportate la causale di interessi del 5%. Nell’appartamento c’erano più di 5mila euro in contanti che sono stati sequestrati. Alla coppia i carabinieri sono arrivati dopo la denuncia, fatta a febbraio, da una delle tre vittime accertate, un albanese. L’uomo, con il vizio del gioco, si era rivolto ai peruviani nel 2018 per un prestito di 5mila euro. In due anni aveva contratto un debito di 11mila euro, versando in pratica solo gli interessi (5% al mese).

Dopo la sua denuncia i carabinieri sono risaliti ad altre due vittime, sempre di nazionalità straniere, sentite a sommarie informazioni. Una avrebbe avuto un prestito di 7mila euro, sempre per debiti di gioco, versando 4mila euro di interessi e accumulando un debito di 13mila euro. Il terzo stava ancora versando 250 euro di interessi al mese per un prestito di 5mila euro che è riuscito poi a pagare grazie ad un prestito bancario ottenuto dalla moglie. Anche sui telefonini ci sarebbero i riscontri dell’usura con messaggi e vocali con cui davano le coordinate per i versamenti dei prestiti concessi.