GIUSEPPE POLI
Cronaca

Vent’anni fa il primo caso: "La nostra vita da trapiantati"

Le testimonianze di chi ha ricevuto la donazione: "In tanti stanno aspettando"

Andrea Brecciaroli

Andrea Brecciaroli

Vent’anni fa ad Ancona, il 30 maggio 2005, il primo trapianto d’organo nelle Marche, nello specifico di rene: sono circa 1.700 quelli eseguiti finora all’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche (rene, pancreas, fegato, combinati) di cui 800 di rene. Ad Ancona, nella cornice di Portonovo all’hotel Seebay, l’Associazione per i trapianti di organi, cellule e tessuti (Ato), che quest’anno compie i propri 30 anni di attività, promuove un evento celebrativo il prossimo 30 maggio, una giornata per dire "grazie alla cultura della donazione", con il patrocinio del Consiglio regionale e del Comune di Ancona, e altri contributi: la donazione "non è un’aspettativa di morte ma una speranza di vita". Alla presentazione a Palazzo delle Marche sede degli ufficio Consiglio regionale, oltre al presidente del Consiglio regionale Dino Latini, hanno partecipato il dottor Andrea Vecchi, chirurgo epato-biliare ad Ancona e presidente dell’Ato-Marche, Andrea Ranghino, direttore Nefrologia e Trapianti di Rene ad Ancona, la dottoressa Grazia Conte, della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti.

A testimoniare l’importanza della donazione sono intervenuti alcuni protagonisti di storie positive di trapianti: Andrea Brecciaroli, 55 anni, senigalliese, trapiantato di rene nel 2016 e ora atleta golfista della nazionale trapiantati; Cristina Falappa e Desiré Ombrosi, madre e figlia di Filottrano: due anni fa la mamma 46enne ha donato un rene alla figlia che ora vive una vita normale. "Da un giorno all’altro con la diagnosi di rene policistico mi sono trovato a fare la dialisi in casa, attaccato alla macchina dalle 20 fino alla mattina – ha raccontato Brecciaroli – Dopo otto mesi ho avuto la fortuna di avere un trapianto e sono potuto tornare a fare la vita che facevo prima. Ci sono tante persone che stanno aspettando una donazione e molti non hanno il tempo di aspettare". L’appello di Andrea riguarda la dichiarazione al momento di rinnovare i documenti in Comune: "Quando vi trovate all’anagrafe vi consiglio di dire sì". Dopo il trapianto Desiré si è laureata: doveva sottoporsi a dialisi tre volte a settimana, ora è libera di fare tutto come prima: "Donare è qualcosa di meraviglioso – ha detto – Tante persone sono in attesa di un trapianto, è qualcosa di tremendo: in fondo dire sì oggi, è una grande speranza per tanti domani. Donare non è un’aspettativa di morte ma una speranza di vita".

All’evento celebrativo del 30 maggio parteciperanno, tra gli altri, molti dei protagonisti della stagione dei trapianti ad Ancona: Andrea Vecchi, chirurgo epato-biliare ad Ancona e presidente dell’Ato Marche, che era nell’equipe che eseguì il primo trapianto ad Ancona, Andrea Ranghino, direttore Nefrologia e Trapianti di Rene ad Ancona; Marco Vivarelli, direttore Chirurgia Epato-biliare dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Benedetto Marini, direttore del Centro regionale trapianti, a Duilio Testasecca, uno dei precedenti direttori, Andrea Risaliti, ex direttore Clinica di Chirurgia Epato-biliare e Trapianti. "Celebreremo ovviamente i donatori – ha sottolineato Vecchi – perché senza il dono non c’è il trapianto, ma anche i traguardi che abbiamo raggiunto".