"Vergogna, ora quella mamma chieda scusa"

Erika Maran, presidente del Vicenza Calcio femminile: "Pagherete per ciò che avete detto, ma almeno abbiate il coraggio di palesarvi"

"Vergogna, ora quella mamma chieda scusa"

"Vergogna, ora quella mamma chieda scusa"

"Cara signora, se la nostra Raffi è bestia e scura, lo sono anche io, tutte noi del Vicenza lo siamo, e tutte noi del calcio italiano. Voi pagherete per questo". Sono le dure parole che Erika Maran, presidente del Vicenza calcio femminile rivolge alla mamma di una giocatrice della Jesina calcio quella che ha iniziato con gli insulti razzisti, seguita da un papà. "Ho voluto denunciare un fatto molto grave e mi auguro che la giustizia sportiva e non solo facciano il loro seguito. Ho voluto lanciare anche un appello tramite social network ai due responsabili affinchè si facciano vivi, almeno per chiedere scusa. Quando ci sono offese come queste scatta una segnalazione a livello penale e viene aperto un fascicolo al Ministero dell’Interno".

Erika Maran, erano già capitati episodi analoghi?

"Mai, nemmeno quando seguivo il calcio maschile. Li ho sentiti da spettatrice alle partite di serie A come narrano anche le cronache. Ma non era mai capitato né a Raffi ne’ ad altre giocatrici. Ho voluto condannare nettamente l’episodio e ho ricevuto tanti apprezzamenti per il coraggio avuto. Sono quasi stupita perché ho solo fatto quello che era giusto e doveroso"

Come sta ora Rafiat Folakemi Sule?

"Domenica era veramente affranta per essere stata espulsa: aveva reagito ad un calcio e ha subito chiesto scusa ammettendo di aver sbagliato. Si vede anche dal video che fa dei passi indietro e ammette di aver sbagliato ma aveva reagito ad un altro calcio".

E come ha preso gli insulti razzisti?

"E’ rimasta molto male, li ha sentiti nettamente ma preferisce non commentare. Attendiamo le decisioni del giudice sportivo e il corso della giustizia penale. Raffi è in Italia da tre anni prima con il Pink Bari, abbiamo portato avanti le pratiche per il permesso di soggiorno. Si trova molto bene con noi e le stiamo cercando anche un lavoro".

A prendere le distanze dall’episodio è anche il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo: "Esprimo lo sdegno mio personale e di tutta la comunità di Jesi verso le gravi frasi a sfondo razzista". Fiordelmondo ha chiamato il presidente della Jesina calcio femminile condividendo la censura totale contro qualsiasi comportamento che lede la dignità umana a causa del colore della pelle. "I protagonisti di questo odioso comportamento non sono di Jesi – continua il primo cittadino – purtuttavia la loro azione, per la inevitabile evidenza a livello nazionale, rischia di creare una pessima immagine per la nostra città che, viceversa, per storia, cultura e tradizione, si è sempre distinta per inclusione, solidarietà, rispetto".

Sara Ferreri