Via alla pesca di sua maestà il mosciolo "Tranquilli, sarà una grande annata"

I sub della cooperativa di Portonovo si sono immersi all’alba di ieri per la prima volta nella stagione "Prima sono stati fatti tutti i controlli del caso sulla qualità dell’acqua e del mitilo". In tanti subito in fila

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di Claudio Desideri

Finalmente il giorno tanto atteso dai buongustai è arrivato. Gli amanti del mosciolo selvatico di Portonovo, presidio Slow Food, potranno tornare a farne scorpacciate dopo che ieri è stata ufficialmente riaperta la pesca del gustoso mitilo, il più richiesto in tutti i ristoranti della Riviera del Conero. Già alle prime luci dell’alba i pescatori della Cooperativa Portonovo Pesca si sono immersi nelle limpide acque del Trave, una delle zone di pesca che vanno dal Passetto a Sirolo. La cooperativa, nata nel 1996 per la pesca e la commercializzazione del mitilo locale, dispone di tre pescatori sub (Massimo Mengarelli, Paolo Angeloni e Massimiliano Stecconi) cui si aggiunge una barca di Numana che confluisce il pescato alla cooperativa.

"L’acqua in questi giorni è limpidissima – ci ha detto Massimo Mengarelli – e i moscioli sono belli, buoni e di elevata qualità". Già dalle scorse settimane Massimo aveva provveduto, per ben tre volte e a distanza di quindici giorni, a raccogliere campioni di acqua e di mitili, in cinque zone di pesca: Passetto, Trave, Portonovo, Due Sorelle e Sirolo. I campioni sono stati poi presi dal veterinario dell’Asl per i controlli sanitari di routine indispensabili a determinare la pesca e la vendita. Le verifiche ora proseguiranno tutte le settimane sino al termine della pesca il prossimo ottobre. Anche la Cooperativa provvede ad eseguire, per legge, ai controlli della qualità con un proprio biologo. Un sistema di monitoraggio che garantisce l’eccellenza del pescato. "Ogni giorno raccolgo in media cinque quintali di moscioli – ha proseguito Massimo – che poi sono venduti nei tre punti vendita della Cooperativa a Portonovo, Numana e Osimo con la nostra etichetta che ne stabilisce l’esatta provenienza. Un 23 per cento del pescato viene inviato fuori regione nei principali mercati nazionali".

Gli amanti del mosciolo, almeno per questa stagione, possono stare tranquilli. "La riproduzione del mosciolo è ciclica – ha proseguito Massimo Mengarelli – come i frutti di una pianta con annate buone e altre no. Questa sarà una buona annata. Per nostra fortuna anche se rimanesse un solo mosciolo per scoglio la sua riproduzione sarebbe garantita dal sistema riproduttivo del mitilo che consente al suo seme di navigare sospeso nell’acqua anche quindici giorni per poi attecchirsi al fondo e generare nuovi frutti".

La notizia della riapertura della pesca ha fatto sì che già a metà mattina molti avventori si sono presentati al punto vendita della baia per acquistare il primo mosciolo della stagione. "Aspettavamo questo giorno – hanno ammesso due signori in fila per l’acquisto – una volta che hai mangiato i moscioli di Portonovo è difficile mangiare quelli che provengono da altre parti. Siamo in grado, senza problemi, di notare la differenza di sapore tra quelli allevati e non". Un sapore esclusivo, quindi, che porta il mosciolo ad essere sempre più richiesto sia dagli abitanti del luogo che dai turisti che una volta gustati ne portano molto spesso qualche chilo a casa.

"Chiedono soprattutto i moscioli alla marinara e arrosto – sottolinea Lorenzo Focante, chef del ristorante Emilia – e poi sono molto curiosi. Non si accontentano di mangiarli ma desiderano conoscere dove sono stati pescati, in che modo e da chi. Poi da noi è super richiesto lo spaghetto con i moscioli, con la ricetta di Emilia che ha iniziato a farlo dagli anni ’30 quando il mosciolo era quasi sconosciuto. In ogni caso occorre mangiarlo qui a Portonovo. In molte occasioni legate ai saloni del cibo ho avuto modo di cuocerli e farli assaporare ma non è niente in confronto a quando si mangiano vicino al mare, con i suoi profumi e i suoi colori, è una sinfonia del gusto".