
Una situazione al limite della legalità nonostante proteste e appelli. Muri vandalizzati, aree verdi fuori controllo e cumuli di rifiuti di ogni tipo. A terra una distesa di vetro per il quotidiano lancio di bottiglie dai piani alti. .
Torrette è il quartiere che ospita ospedale e università, porta d’ingresso della città da nord, un rione costantemente assediato dal traffico. Eppure i problemi che affronta ogni giorno sono anche altri. A cominciare da quelli che persistono nel cosiddetto Palazzo Viola, il centro commerciale dove si trovano supermercato, ristorante, le Poste, negozi, studi medici, attività artigianali e anche il centro giovanile del Comune. Una zona che da anni sopravvive, più che vivere, come racconta chi ci abita e ci lavora, a due passi dalla rotatoria del McDonald’s, a poca distanza dall’azienda ospedaliero universitaria delle Marche, dunque vicinissima ad aree estremamente frequentate. Eppure in grande sofferenza.
Un quartiere circondato da automezzi a ogni ora del giorno, ma anche dal degrado che avanza, come mostra, appunto, il Palazzo Viola. Gli sgorbi, i graffiti, le scritte contro la polizia e contro il governo che ne decorano molte delle pareti rappresentano solo il contorno di un luogo in cui il disagio giovanile si manifesta evidente in diversi modi. L’area esterna sotto la pensilina offre riparo a numerosi senzatetto, che nei mesi più caldi dormono lì e che nelle aiuole circostanti esprimono i propri bisogni fisiologici, e che nei periodi più freddi, invece, si rifugiano negli androni del palazzo. Il parcheggio dell’area commerciale è misero, non si trova quasi mai posto, chi arriva lascia l’auto ovunque, di preferenza nella zona di carico e scarico. Così i furgoni che servono le diverse attività sono costretti a parcheggiare dove trovano posto, rendendo complicata la circolazione intorno all’area di sosta.
Le aree verdi intorno al palazzo sono fuori controllo, a un’estremità dello stesso manca addirittura la pavimentazione, per salire le scale bisogna prima scendere in mezzo all’erba per poi "rientrare" nuovamente nell’edificio e proseguire sulle scale. Il degrado porta degrado. Infatti nei piani superiori lo spettacolo si amplifica, da un ascensore coperto di scritte, allo sportello che copre un groviglio di cavi completamente spalancato, a una terrazza, dove la pavimentazione è in gran parte saltata, su cui si pratica uno sport inconsueto: il lancio della bottiglia. Prevalentemente di birra. Vuota, per fortuna. La copertura dell’ingresso del centro commerciale è una distesa di bottiglie e lattine colorate, ma ci sono addirittura una bicicletta, i resti di un ponteggio, un estintore e un pallet. Un’installazione di street art, insomma. Che si ammira solo dalla terrazza realizzata ad anfiteatro, probabilmente destinata a un uso ben diverso, almeno nelle intenzioni del progettista. Qui tutto o quasi è stato vandalizzato, sul pavimento resti di pannelli, nelle aiuole ancora bottiglie di birra rotte, lattine e altra immondizia: è il regno dell’orrore dove nel tardo pomeriggio molti ragazzi del quartiere si danno appuntamento per fumare e bere, spesso, come raccontano i residenti, bloccando l’ascensore per evitare visite a sorpresa delle forze dell’ordine. Perché la scala da cui si accede all’area è bloccata da un cancello chiuso.
I problemi sorgono anche nella piazzetta interna, quella su cui si affaccia il ristorante con i suoi tavolini all’aperto. Anche il centro giovanile mostra i segni del degrado: una vetrina rotta e altre vetrate sporche e impolverate fanno da contorno a un ambiente destinato ai giovani. E’ un segnale: quello che a Torrette c’è molto più di qualcosa che non va.