GIUSEPPE POLI
Cronaca

Viaggio nella crisi. La strage dei negozi, così il centro si svuota: "Non viene più nessuno"

Saracinesche abbassate, vetrine buie e sporche un po’ ovunque. Il record è di via degli Orefici: in 50 metri sono 7 gli esercizi chiusi

Saracinesche abbassate, vetrine buie e sporche un po’ ovunque. Il record è di via degli Orefici

Saracinesche abbassate, vetrine buie e sporche un po’ ovunque. Il record è di via degli Orefici

Ancona, 29 maggio 2025 – Vetrine buie e sporche, cartelli con scritto "affittasi" o "vendesi", oppure saracinesche abbassate: è il volto triste del commercio del centro di Ancona, dove giri l’angolo e scopri un nuovo segnale di crisi. Ma chi va a fare shopping è attratto soprattutto dalle luci e dalle merci, dai negozi che conosce che cerca oppure dalle novità. Magari a quelli che hanno chiuso e ai locali sfitti non fa nemmeno caso. Eppure sono numerosi.

La palma della desertificazione commerciale va a via degli Orefici, strada simbolo del centro storico che collega corso Mazzini a piazza del Plebiscito: in cinquanta metri sono sette gli esercizi chiusi o che cercano nuovi affittuari. In via Lata, che poco oltre si affaccia su corso Garibaldi, sono due, numerosi altri in corso Garibaldi e corso Mazzini. Poi ci sono i locali in disuso sotto alla Galleria Dorica. Ogni luogo ha la sua peculiarità, ogni negozio chiuso ha la sua storia, le sue difficoltà. Ma il male sembra essere comune a tutte le strade del centro. Anche chi è ancora aperto si lamenta: in centro ad Ancona non ci viene più nessuno, le mattinate scorrono via senza clienti. Eppure ci sono i turisti: durante il nostro sopralluogo una ragazza dal Sudafrica e una famigliola di lingua inglese. Ma è evidente che non basta. E sulla difficile situazione del centro cittadino aleggia lo spettro del trasferimento di Zara verso il Grotte Center di Camerano. Un trasloco che aprirebbe una voragine commerciale in pieno corso Garibaldi. Altro che restyling, insomma.

Anche il negozio della Champions, a due passi da Rosa, ha abbassato definitivamente la saracinesca una settimana fa, poco oltre lo storico palazzo Jona di corso Mazzini mette in mostra alcune vetrine sporche e vuote. "Qui non c’è più movimento, passano in pochi, stamattina non è entrato nessuno", racconta Sergio Bellesi della Galleria Papier, in via Orefici, che vista la scarsa affluenza di clientela se ne sta seduto su una sedia lungo la strada a leggere un quotidiano. "Ci sono sempre meno negozi, la gente è poco interessata a venire nel centro storico, inoltre c’è crisi, le persone hanno meno soldi da spendere. E quindi si chiude. Come sono cambiate le cose negli anni lo so bene, visto che sono 43 anni che sono qui. Adesso è entrata una persona, la prima di stamattina, quindi vi saluto".

Un altro esercizio che sta per chiudere è il Buddha Bar di via Gramsci, ne parla il titolare, Giovanni Rosolani: "A fine giugno chiudo, è il risultato del lavoro che sta calando, anche in piazza del Plebiscito, un po’ ovunque. Ci sono molti locali che chiuderanno, basta vedere cosa succede in via degli Orefici. Non è solo colpa degli affitti elevati, ma anche dell’interesse degli anconetani che sta calando, non ci sono iniziative per far ripartire questa città, e non bastano i pochi turisti. Bisognerebbe organizzare serate per rianimare il centro. Da me ci sono tanti giovani, ma se non si organizza qualcosa, poi alla fine anche loro si stancano e vanno via, dove c’è movimento. Adesso arriva l’estate e i ragazzi si spostano dove c’è vita e musica. Tra venti giorni o un mese la gente andrà verso il mare, la città offre troppo poco".