Vicino all’Abbazia di Sant’Elena

Due colleghe annegate dopo il lavoro all’Elica: a bordo erano in quattro

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di Sara Ferreri

L’auto sbanda, sfonda la rete di protezione coperta dalla vegetazione, cappotta e finisce nel canale diventando in pochi secondi una trappola mortale: hanno perso così la vita, di ritorno a casa dopo una giornata di lavoro come tante, in fabbrica, due jesine. Sono Cinzia Ceccarelli 58 anni alla guida della Volkswagen Polo e seduta accanto a lei Sabina Canafoglia 51 anni, operaie all’Elica di Mergo: attorno alle 19,20 stavano facendo rientro a casa a Jesi assieme ad altri due colleghi i quali erano seduti nel sedile posteriore dell’auto. Quando, secondo una prima ricostruzione affidata ai carabinieri della compagnia di Fabriano, in località Sant’Elena di Serra San Quirico, in prossimità del civico 18, probabilmente per un malore della conducente, la vettura è finita fuoristrada sull’erba bagnata percorrendo alcuni metri fino a sfondare la rete di recinzione e finire, cappottata, nel canale che confluisce nell’Esino. La vettura, cappottata, è stata trascinata per 60 metri nel canale prima di fermarsi, impigliata alla vegetazione.

Nel sedile posteriore c’era un ragazzo, anche lui dipendente Elica, che è riuscito ad uscire per primo dall’abitacolo lanciando l’allarme e una collega anche lei riuscita ad uscire con l’aiuto di altri colleghi che seguivano la vettura finita nel canale. "Ho sentito gridare aiuto, sono uscita e ho visto alcune persone che con una scala cercavano di farla salire e uscire dal canale" racconta una residente. La donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale regionale di Torrette. E’ in stato di forte choc ma non sarebbe in pericolo di vita. L’uomo invece residente a Cupramontana è rimasto praticamente illeso e ha rifiutato le cure preferendo essere accompagnato a casa sgomento per quanto accaduto.

All’arrivo dei soccorsi della vettura si vedeva solo una delle quattro ruote, essendo il resto dell’auto sommerso nei 2 metri e 20 centimetri di acqua del canale. Difficili le operazioni di recupero delle due salme con l’abitacolo rovesciato e l’acqua che avvolgeva i corpi. Sono stati i vigili del fuoco di Jesi e Ancona arrivati con i sommozzatori a recuperare le salme portate in serata nella sala del commiato Bondoni di Castelplanio. A ricostruire l’accaduto i carabinieri delle stazioni di Cupramontana e Serra San Quirico.

I quattro colleghi, compagni di turno che andavano spesso al lavoro insieme, avrebbero scelto di percorrere questa strada secondaria per evitare il passaggio a livello e il semaforo della vecchia statale. Una scorciatoia fatta tante volte, ma che ieri, un maledetto lunedì che sembrava uguale a tanti, è stata per loro fatale. In strada ieri sera diversi residenti che hanno ricordato i precedenti incidenti, tra cui una ventina di anni fa una signora finita nel canale e deceduta proprio come Sabina e Cinzia.

I vertici aziendali dell’Elica in serata hanno deciso per la chiusura della fabbrica oggi, in segno di lutto e vicinanza ai familiari delle vittime e ai colleghi distrutti dal dolore.