"Vietate i consumi d’acqua non essenziali"

La richiesta dell’assessore regionale Aguzzi ai sindaci marchigiani: "Situazione critica su tutto il territorio, servono ordinanze ad hoc"

Migration

di Sara Ferreri

Allarme siccità, Regione e Protezione civile invitano tutti i Comuni a emanare un’ordinanza di divieto di consumo di acqua per attività non essenziali, quali lavaggi auto, riempimento di piscine private o irrigazione di prati e giardini. "Ordinanze – spiega l’assessore regionale Stefano Aguzzi – da emanare immediatamente su cui sarà necessario un forte controllo per l’osservanza degli obblighi". È la decisione emersa durante il comitato paritetico di Protezione civile per fare il punto sull’emergenza idrica nelle Marche. Hanno partecipato, oltre all’assessore alla Protezione Civile e Ambiente, Stefano Aguzzi e i dirigenti regionali, i rappresentanti delle cinque prefetture marchigiane, dei 5 Ato competenti a livello provinciale e l’Anci.

Sono state analizzate dettagliatamente le situazioni nelle singole province marchigiane e si è rilevata una criticità "pressoché uniforme su tutto il territorio regionale anche se ci sono maggiori criticità nell’Ascolano e nel Pesarese". "La situazione oggi – evidenzia l’assessore regionale – ci impone una necessità: inviteremo tutti i Comuni, in maniera generalizzata, ad emettere ordinanze di divieto di consumo di acqua per attività non essenziali".

Aguzzi evidenzia anche la necessità di una "programmazione per i prossimi anni riguardo ad un maggior immagazzinamento dell’acqua piovana durante l’inverno per sopperire in qualche misura alla carenza idrica". Oggi si terrà un incontro a Pesaro , tra Regione e Provincia con Enel e Greenpower "per attivare fin da subito le attività di pulizia degli invasi lungo il Metauro iniziando dall’invaso del Furlo. Un impegno che ci eravamo presi – ha concluso l’assessore – e che intendiamo portare avanti con celerità".

"Visto che alcuni sindaci avevano agito con ordinanze singole – spiega il capo della Protezione civile regionale delle Marche Stefano Stefoni – si è deciso di uniformare i provvedimenti in tutta la regione visto che il problema è pressochè uniforme e riguarda un po’ tutto il Paese. Al momento la situazione è sotto controllo ma viste le previsioni c’è preoccupazione: di qui la necessità di intervenire per evitare ogni spreco preventivamente. Visto che la siccità si presenta sempre più costante negli ultimi anni, servono interventi strutturali che devono però arrivare a livello nazionale. Andrebbero pulite dighe e invasi ma parliamo di 9 milioni di metri cubi di fango per le Marche, un rifiuto speciale che non è facile da collocare. L’alternativa è costruirne di nuovi ma l’iter sarebbe lungo e complesso. Ci sono molti stakeholders e stringenti normative per ottenere le autorizzazioni del caso. Comunque una soluzione va individuata e anche in maniera rapida".